Toscana cinghiali la strana alleanza di animalisti e cacciatori
Toscana 400.000 cinghiali, daini e caprioli: un esercito affamato che neanche la politica riesce a fermare e trasformerà il paesaggio e la vita in campagna
Di Donatella Cinelli Colombini
La fauna selvatica ha una densità 4 volte superiore alla media nazionale Un milione di Euro di danni alle colture, ogni anno. La cosa più grave sono i feriti e i morti sulle strade. Secondo Stefano Tesi, nella sola provincia di Siena, ci sono stati nel 2015, circa 1.000 incidenti stradali alcuni dei quali mortali. Ebbene il 75% di essi è stato provocato dalla fauna selvatica.
Le pressioni degli animalisti insieme a decisioni politiche sbagliate, hanno finito per trasformare la regione in una specie di “Kruger Park” quello con i leoni e gli elefanti. La differenza è che nel parco c’è un recinto in Toscana i caprioli entrano anche
nelle strade a 4 corsie e i cinghiali si avvicinano alle case attratti da orti e giardini …. Ormai è ’ pericoloso fare passeggiate nei boschi, dopo il tramonto è pericoloso viaggiare in auto e soprattutto in moto ma, per fortuna, nessun bambino è stato ancora aggredito. Una circostanza del genere, soprattutto se riguardante un bambino straniero, andrebbe sui giornali di tutto il mondo e farebbe collassare il turismo in campagna.
Ma come è potuto succedere un simile scompenso fra la dimensione dei boschi e il numero degli ungulati? E soprattutto c’è una soluzione? Apparentemente no.
La politica, dopo essere rimasta per anni sotto scacco da parte degli animalisti, promette di portare il numero dei cinghiali a 150.000 in tre anni ma dopo aver approvato una legge con questo obiettivo non riesce a farla funzionare per l’opposizione di chi, in realtà, non la vuole: i cacciatori. Quelli che hanno costruito autentici business con i cinghiali mediante l’organizzazione di cacciate, la richiesta di quote ai partecipanti e la vendita della carne.