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Addio a Sergio Zavoli

Un grandissimo giornalista e un grandissimo uomo, Sergio Zavoli lascia dietro di sé ammirazione, gratitudine e nostalgia. La mia testimonianza personale 

 

Di Donatella Cinelli Colombini

Sergio Zavoli

Sergio Zavoli

Sergio Zavoli si è spento ieri a 96 anni. Era uno dei più grandi e innovativi giornalisti italiani.

Un uomo che ho conosciuto, a cui ho voluto bene e che mi ha insegnato cose fondamentali.
Di lui mi ricordo soprattutto due momenti. Il primo quando festeggiò alla Fattoria del Colle il suo compleanno e io feci preparare per lui la torta dal campione del mondo di pasticceria Rossano Vinciarelli. C’era la cena in onore dei vincitori del premio che organizziamo ogni anno e di cui Zavoli era uno dei giurati. L’apparecchiatura era elegante con fiori freschi, candelieri d’argento e menù scritti a mano. Quando spegnemmo le luci ed entrò il dolce con le candeline, Zavoli si commosse perché non se lo aspettava.

Sergio Zavoli

Sergio Zavoli

COSA MI HA INSEGNATO SERGIO ZAVOLI

Il secondo ricordo si colloca in un periodo per me molto triste per le grosse discussioni familiari. Eravamo nel cortile della Fattoria del Colle da soli, Sergio Zavoli mi prese per le spalle con entrambe le mani e guardandomi negli occhi mi disse <<non crederà che il suo talento non abbia un prezzo, tutto si paga e per ognuno c’è un prezzo diverso>>. Si riferiva all’imprevisto, ma impressionante successo del turismo del vino di cui ero la promotrice e che mi aveva proiettato sulle pagine di tutti i giornali italiani. Non ho mai dimenticato quelle parole e pur nella consapevolezza che la notorietà mi ha aiutato a far crescere l’azienda ho sempre saputo che aveva un pericoloso rovescio della medaglia.