Sugo bugiardo dei contadini poveri
Il proverbio dice – il bisogno aguzza l’ingegno- e anche -contadino, scarpe grosse e cervello fino. Il sugo bugiardo nato nelle campagne povere lo dimostra
Di Donatella Cinelli Colombini
Il sugo bugiardo o finto era quello delle famiglie contadine toscane più povere che non potevano comprare la carne da mettere nel condimento della pasta e avevano escogitato una ricetta che sembrava avere il sapore del sugo tradizionale ma, in realtà, era fatta con maiale e verdure.
Fino a cinquant’anni fa i lavori agricoli estivi più pesanti, come la mietitura e la trebbiatura, comportavano lo “scambio d’opera” fa le famiglie contadina toscane. In altre parole ciascuna andava ad aiutare i parenti o i vicini con uno o due persone e poi riceveva lo stesso supporto. Naturalmente bisognava dare da mangiare a un numeroso gruppo di lavoratori affamati e questo comportava due o tre pranzi con antipasti, minestra in brodo, pastasciutta, carne in umido, carne arrosto e dolce.
Non tutti potevano permettersi di comprare carne di bue e per questo l’orto diventava decisivo. Il sugo povero nasce da questa esigenza. E’ un sugo buonissimo che sembra un ragù ma non lo è perché contiene solo del rigatino salato e in certi casi è totalmente vegetariano.
INGREDIENTI DEL SUGO BUGIARDO
1 cipolla, una carota, una costa di sedano, olio extravergine, 200 g di rigatino di maiale salato, 600 g di pomodori maturi, 200 g di fagioli bianchi, mezzo bicchiere di vino bianco, sale e pepe, salvia, aglio, peperoncino e pecorino stagionato.