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Daniele Cernilli a Fiorano, memorie di un super assaggiatore

Uno dei luoghi più affascinanti del vino italiano: Fiorano dei Principi Buoncompagni Ludovisi nei ricordi di giovanili di Doctor Wine Daniele Cernilli

Daniele-Cernilli

Daniele-Cernilli

E’ una storia meravigliosa, piena di poesia e di passione per il grande vino. Daniele Cernilli l’ha scritta per il suo blog Doctor Wine e per il libro “I Racconti (e i consigli) di Doctor Wine” (Einaudi 2014, pp 344 € 18,50). Narra delle sue conversazioni con Luigi Veronelli e delle sue zingarate alla scoperta di bottiglie da sogno. Leggetelo e poi continuate a seguirlo sul suo blog. Daniele è un grande che ha incessantemente lavorato per la diffusione della cultura del grande vino in Italia.
Grazie di avermi permesso di diffondere questo tuo meraviglioso racconto Daniele
Donatella Cinelli Colombini
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A chi ha meno di cinquant’anni il nome di Fiorano ricorda più la pista di collaudo delle Ferrari che i vini di una tenuta alle porte di Roma. Eppure quando Veronelli

Fiorano-nei-racconti-di-Daniele-Cernilli

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pubblicò il suo primo Catalogo Bolaffi dei Vini del Mondo, nel lontano 1968, le cantine laziali nominate erano solo due. Torre Ercolana ad Anagni, di proprietà del Maestro Luigi Colacicchi, ed, appunto, Fiorano, del principe Alberico Boncompagni Ludovisi. Quando dieci anni dopo lessi della cosa chiamai subito Elio Mariani, giovane proprietario del ristorante Checchino dal 1887 a Testaccio, davanti al vecchio mattatoio di Roma, e mio compagno di “zingarate” enologiche dell’epoca e gli chiesi che cosa ne sapesse di quel vino. “Mio padre Sergio ne aveva comprate delle bottiglie, ne devo avere ancora qualcuna in cantina, forse del 1958, vieni che la apriamo”.