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Roberta Garibaldi e il suo terzo rapporto

Tutti i turisti vogliono fare esperienze enogastronomiche ma soprattutto i giovani e cercano qualcosa di nuovo, unico e sorprendente

 

Roberta Garibaldi-I°-Rapporto-turismo-enogastronomico

Roberta Garibaldi terzo Rapporto sul turismo enogastronomico

di Donatella Cinelli Colombini

Nel 2007 solo il 17% dei viaggiatori mondiali aveva partecipato a un’esperienza di tema enogastronomico (TIA & Edge 2007) ma già nel 2013 questa percentuale era salita al 77% (Mandala Research 2013) oggi secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico di Roberta Garibaldi, la quasi totalità (94%) dei visitatori vuole arricchirsi partecipando a un appuntamento sul vino o sul cibo.
Il 71% dei turisti francesi, del Regno Unito, canadesi, statunitensi, messicani e cinesi parte proprio per vivere momenti unici legati all’enogastronomia, mentre il 59% sceglie la destinazione di viaggio in base a questo tipo di offerte.

 

TREND DI TRIPADVISOR SUL TURISMO ENOGASTRONOMICO

 

Sfoglia ripiena di mele con cioccolato al rosmarino

Sfoglia ripiena di mele con cioccolato al rosmarino

Per quanto riguarda i trend, TripAdvisor ha dichiarato che, nel 2018, in Italia, la categoria “Cibo, vino e vita notturna” ha avuto una crescita di prenotazioni del 141% risultando il segmento più attrattivo. Il picco dell’incremento riguarda le fabbriche di cioccolato (+195%) e le distillerie (+779%) .
Il 69% dei turisti cerca dove mangiare prima di partire, ma il 68% fa la stessa ricerca on line mentre è arrivato nella destinazione del viaggio.

 

I MILLENNIALS E LA GENERAZIONE Z SONO FOODIES

Le nuove generazioni di turisti – i Millennials e la Generazione Z – sono dei super foodie con crescente attenzione al cibo come chiave per capire i territori visitati e come salute del corpo. Le esperienze, specialmente se uniche e memorabili, attraggono il 79% di chi è nato intorno al 1997.

 

I turisti del vino classici ecco come accoglierli

I veri turisti del vino sono quelli con un profondo interesse per il nettare di Bacco, quelli che degustano, leggono, studiano, consigliano e visitano il vino

Di Donatella Cinelli Colombini

Montalcino CasatoPrime Donne WeinClub

Montalcino CasatoPrime Donne WeinClub

Rispetto al totale dei turisti in Italia, i viaggiatori mossi da un interesse prevalente, ma non esclusivo, per il vino sono una quota minoritaria ma comunque consistente; sono stati stimati da Nomisma-WineMonitor (2014) nel 9% degli stranieri ( circa 4,5 milioni) e nel 4,5% dei connazionali (circa 13 milioni). Le percentuali cambiano se prendiamo i dati della Wine Tourism Conference  elaborati dell’Università di Salerno per le Città del Vino nel XII Rapporto 2015 sull’Enoturismo. Questa fonte indica un flusso di 20 milioni di viaggiatori enoturistici nel mondo e fra di loro 3.000.0000 diretti in Italia. Una fetta del 7,9% dei flussi totali che conferma l’enorme importanza di questo segmento.

Musica e vino di cantine aperte 2013

Musica e vino di cantine aperte 2013

I foodie cioè i viaggiatori del gusto, quelli interessati solo a vini e eccellenze gastronomiche sono ancora di meno e, secondo Bankitalia (2012), si aggirano su 730.000 viaggiatori all’anno.

A questi vanno aggiunti gli escursionisti, cioè coloro che si spostano dalla mattina alla sera. Sono numerosissimi soprattutto fra i connazionali, infatti, nel nostro Paese si sta radicando l’abitudine ad andare nei territori del vino nel raggio di 100 km dal luogo di residenza. E’ considerato un modo divertente per impiegare il tempo libero specialmente se c’è in programma un bel pranzetto e se è possibile fare shopping di eccellenze enogastronomiche km 0. Per gli stranieri invece, l’escursionismo in cantina è il  completamento della vacanza al mare oppure il diversivo rispetto ai musei e alle città d’arte che costituiscono il cuore del viaggio in Italia.