Clima impazzito nelle vigne: più colpita la Francia
Il 2021 sarà ricordato dai vignaioli per gelate, alluvioni, incendi e covid. Una serie di disastri e l’evidente necessità di impegnarsi per difendere la terra
di Donatella Cinelli Colombini
Il clima impazzito è sotto gli occhi di tutti: punte di calore persino in Canada, incendi e alluvioni immense, gelate che percorrono l’Europa come tsunami. Se non riusciamo a ridurre l’effetto serra e riequilibrare il clima, la terra diventerà un deserto.
2021 ANNATA DAL CLIMA IMPAZZITO COLPISCE SOPRATTUTTO I VIGNETI FRANCESI
Nelle vigne si fa un primo computo dei danni.
L’uva non è ancora in cantina e quindi tutto può ancora succedere ma apparentemente la regione europea del vino più colpita dagli eccessi metereologici di questo pazzesco 2021 è la Francia.
La gelata del 7-8 aprile ha fatto danni anche a noi in Italia, ma in Francia pare sia stata di una violenza impressionante e, come nel 2017, ha colpito gran parte delle zone di pregio da Bordeaux alla Borgogna, dalla Valle del Rodano alla Champagne.
GELATE, INONDAZIONI, CALDO E MUFFA: UN MIX DI PROBLEMI NELLE VIGNE FRANCESI
Ma ci sono stati anche altri problemi perché le forti piogge estive hanno causato alluvioni devastanti e le alte temperature hanno favorito la diffusione della muffa costringendo i vignaioli a lottare tutti i giorni per difendere l’uva. I dati del Ministero parigino sembrano un bollettino di guerra: in Champagne metà dei grappoli presenta sintomi di peronospora, in Alsazia ci sono stati attacchi sia di peronospora che di oidio. Il “Service de la Statistique et de la Prospective” dice che nel Beaujolais, nella Valle della Loira, nello Charentes e a Sud-Ovest si sono verificati sviluppi di “oidio e talvolta marciume nero (Black-rot) o botrite a seconda della Regione”.
Provenza, Languedoc e Roussillon, come in Italia centro meridionale, i vigneti hanno sofferto la siccità per cui la dimensione dei grappoli e degli acini è sotto la media.