A Montalcino vino bianco dei romani e la fisarmonica di Tesi
Riccardo Tesi –Banditaliana- per capire come il folklore toscano può incontrare il Jazz e la canzone d’autore di De Andrè, Vanoni, Fossati e farci emozionare
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Sapevate che il vino dei romani era solo bianco? Sapevate che l’organetto diatonico è l’antenato della fisarmonica? Questo ho imparato a Montalcino una tiepida serata d’estate.
Il “Centro studi delle campagne e del lavoro contadino” chiude l’agosto montalcinese con un appuntamento culturale che sorprende e interessa ogni anno di più. Il seminario di una settimana, che unisce le forze degli atenei di Bologna, Firenze, Siena e della Tuscia ed è stato dedicato quest’anno alla narrazione delle campagne. Che titolo meraviglioso!
Il premio di “Storia agraria” 2013 è andato a Gianfranco Pasquali che, fra le altre cose, ha studiato il vino. <<Fino al XII secolo il vino importante era solo bianco, come in epoca romana. L’uva veniva prima torchiata e poi fatta fermentare>> ci ha spiegato l’insigne storico <<I contadini invece vinificavano le uve rosse con le loro bucce in modo da ottenere prima il vino e poi il “vinello” facendo rifermentare le vinacce con l’acqua. Sono nel XIII-XIV secolo si diffuse la vinificazione in rosso grazie alla scoperta del processo che permetteva di ottenere rossi più gradevoli>>. Secondo me avevano capito come togliere almeno una parte dei graspi prima della vinificazione e quindi ottenevano vini meno tannici e aggressivi.