Te al Prosecco, ma si può?
C’è il te al Prosecco e le lattine con vino frizzante da uve Glera. L’enorme successo commerciale del Prosecco scatena appetiti vari e non sempre leciti
Di Donatella Cinelli Colombini, Orcia Doc, Fattoria del Colle
Aldi un colosso della distribuzione organizzata con 7.000 supermercati e un fatturato annuo di 57 miliardi di Euro ha lanciato il “Prosecco Festive Infusion Tea” 15 bustine al costo di 1,89 Sterline (2,250€) che si propongono come una versione di te aromatizzata con il celebre vino italiano. E’ legale? <<assolutamente no>> dice Zanette presidente del Sistema Prosecco che riunisce i tre consorzi di tutela delle celebri bollicine venete. L’Ispettorato Centrale della Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole è già in azione ma, contrariamente ad altri casi di italian sounding, questa volta ha davanti un colosso mondiale che agisce forte di un altrettanto colossale ufficio legale. Aldi vende 90 milioni di bottiglie di vino ogni anno e per il te al Prosecco, ha predisposto una
confezione in cartoncino giallo e marrone che vagamente ricorda le scatole da vino. Sul fronte c’è la scritta “Italian Prosecco infusion” con una proposta talmente accattivante che la vendita on line è andata esaurita in poche ore. L’infuso fa parte di una gamma che comprende un vin brulè e chai te aromatizzato indiano con etichette speciali.
Ma non è l’unica strana iniziativa commerciale a base di Prosecco, c’è anche la lattina da 20 cl (1,99 Sterline) di in colore argento e verde con le scritte “Gigglewater Vino bianco frizzante – Made in Italy” e poi sotto “ Gigglewater: 1920’s term for the alc beverage” frase che spiega il nome gergale usato in America all’epoca del proibizionismo. Non viene usata la parola Prosecco che sarebbe vietatissima, in un simile contenitore, ma il vino all’interno è ottenuto da uve Glera nella Marca Trevigiana, insomma è Prosecco.