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L’identikit del wine blogger e la lista di chi conta

Sorpresa: in Usa il wine blogger è femmina e la classifica delle bevande è dominata dalla birra. In Italia i più influenti sono WineNews, Pignataro e DiVini

Dalla pagina Facebook di Gian Piero Staffa

Dalla pagina Facebook di Gian Piero Staffa

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Ho raccolto le informazioni, che troverete sotto grazie all’aiuto di Gian Piero Staffa e alla sua straordinaria capacità di curiosare on line per essere sempre aggiornatissimo. Partiamo da quello che scrivono Cindy Molchany del blog Zephyr Adventures e Thea Dwelle di Luscious Lushes Wine Blog, fondato nel 2008 da alcune imprese del vino e organizzatore della Wine Bloggers Conference Scholarship.
E’ proprio da questa conferenza che arrivano i primi dati sull’identikit del wine blogger che, per il 62% è donna è solo nel 38% dei casi maschio. Il 58% ha fra i 35-44 anni e lavora a tempo pieno come dipendente. Solo il 26% è un libero professionista oppure ha una sua piccola azienda. Nella stragrande maggioranza dei casi è sposato e ha un blog da oltre due anni.
Perché queste persone creano un wine blog? Per soddisfazione personale, per sentirsi letti e ascoltati da altri e soprattutto da chi conta nel mercato. La misura del successo è qualcosa di davvero labile, in pratica il solo elemento oggettivo di valutazione è il numero dei visitatori unici mensili che, in media, è meno di 1.500 mentre nei casi di reale successo arriva a circa 5.000.
Creare network e coinvolgere persone -una per una- creando rapporti forti è possibile con i social network e soprattutto lavorando intorno a un’immagine o un hashtag. E’ una strategia che funziona per il vino ma soprattutto per il turismo del vino e usa soprattutto due canali più nuovi e forti: Pinterest e G+.