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Sting produttore di vino in Toscana

Fa il giro del mondo, la buffa storia dell’acquisto de Il Palagio da parte di Sting. Il cantante dei Police scambia il Barolo per Chianti e diventa vignaiolo

Il-Palagio-splendida-tenuta-di-Sting-in-Toscana

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Di Donatella Cinelli Colombini

Le motivazioni che spingono un produttore a impegnarsi nella produzione di un grande vino sono le più diverse: il bisogno di onorare la tradizione di famiglia, l’istinto competitivo, l’ambizione … ma in certi casi si tratta davvero di ragioni strane e persino imprevedibili come nel caso del cantante Sting e della moglie Trudie Styler.

IL RACCONTO DELL’ACQUISTO DE IL PALAGIO DA PARTE DI STING

La storia è raccontata in un’intervista a “Sette”, magazine del “Corriere della Sera” e riguarda un episodio avvenuto 25 anni fa quando i due acquistarono la tenuta “Il Palagio”, allora in stato di grande abbandono, dal Duca Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente. Sting ha raccontato che Velluti Zati gli servì dell’ottimo Barolo da una caraffa dicendogli che era ottenuto dai vigneti della tenuta e convincendolo a comprarli.

Purtroppo però, negli anni successivi le uve de Il Palagio davano vini molto mediocri e il cantante si rese conto di essere stato raggirato. Decise quindi di vendicarsi e, con l’aiuto del suo enologo Riccardo Cotarella, si mise a lavoro per produrre un grande vino. Questo per dimostrare al vecchio proprietario della tenuta che era stato lui a sbagliarsi perché quella terra aveva una vocazione enologica che  non aveva visto.
Sting e Trudie sono riusciti a creare gioielli enologici a Il Palagio e, nel 2016, il loro vino “Sister Moon” un blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet fu incluso nella lista dei 100 migliori vini italiani.

STING SCAMBIA IL BAROLO COL CHIANTI

Il racconto di Sting ha fatto il giro del mondo ed ha suscitato le ire della famiglia del defunto Simone Velluti Zati che si è sentita infangata.

Personaggi da copertina nella vigna a Montalcino e in Toscana

Dai cantanti Gianna Nannini e Sting, agli stilisti di moda come Ferragamo, dai banchieri, alle porno dive … c’è di tutto fra i vip del vino

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Massimo Ferragamo Cesare e Andrea Cecchi

Massimo Ferragamo Cesare e Andrea Cecchi

Per certi versi il vigneto toscano assomiglia a un palcoscenico per uomini e donne di successo che hanno tutto e forse cercano nuove emozioni come quella di firmare un piccolo gioiello enologico. Persone di eccezionali capacità e fama che possono mettere in campo grandi capitali e grandi contatti. Persone quindi, che accrescono il prestigio e il mito dei vini toscani quasi la vigna fosse il red carpet degli Oscar.
Ce ne sono ovunque ma Montalcino letteralmente pullula di super vip.
Partiamo dal Brunello e dai nuovi arrivi: il più recente in ordine di tempo è la Soleya International Corporation di Panama anche se non c’è ancora un volto dietro a questa società.
Andrè Santos Esteves, 45° banchiere brasiliano 329° uomo più ricco del mondo e 14° in Brasile nella classifica di Forbes. Adora i grandi vini e ha visto nella

Alejandro Bulgheroni

Alejandro Bulgheroni

splendida tenuta di Argiano a Montalcino una sorta di chateau italiano.
Alejandro Bulgheroni uomo più ricco dell’Argentina nella classifica Forbes ha il suo business nel gas e nel petrolio ma passa molto tempo in Italia dove vive sua moglie. Forse per questo ha comprato Dievole in Chianti Classico, Poggio Landi (proprio davanti al mio Casato Prime Donne) e Podere Brizio a Montalcino aggiungendoli ai vigneti di Mendoza in Argentina, Garzòn in Uruguay, California …