Quando la pubblicità del vino non dice la verità
Cosa succede se una cantina si attribuisce requisiti o elementi distintivi inesistenti? E cosa succede a chi imita il nome o l’etichetta di un altro vino?
Di Donatella Cinelli Colombini
<< … qualsiasi pubblicità che in qualunque modo, compresa la sua presentazione, sia idonea a indurre in errore … >> è vietata, sia quando truffa il consumatore, sia quando danneggia un concorrente. Questo dice la Legge del 2005 chiamata Codice del Consumo. Perciò non basta controllare ciò che è scritto sulle etichette delle bottiglie ma è indispensabile che la comunicazione sia corretta anche sugli imballaggi, i depliants, il sito e ogni altro strumento con cui la cantina comunica.
I consumatori “ingannati” hanno due strumenti a loro disposizione: lo IAP Istituto di autodisciplina pubblicitaria e l’Antitrust. Il primo è privato e si basa di un Codice di autodisciplina e un Giurì privato. Il secondo è pubblico e fa riferimento al Codice del Consumo quindi a una legge che prevede sanzioni.