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In Cina e a Hong Kong viaggio di-vino

Dalla Cina a Hong Kong viaggio di-vino nell’Asia del lusso, della crescita veloce, dei wine lovers e degli italiani che tengono alto il nome dell’Italia

Cina-Beijing-ErikaRibaldi-DonatellaCinelliColombini

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Di Donatella Cinelli Colombini

Questa volta abbiamo dormito in alberghi di lusso: il Rosewood a Beijing, Howard Johnson yacht Club a Changsha e il Mandarin a Hong Kong… Camere enormi con vetri fino a terra, bagno grande come un appartamento con vasca – piscina panoramica in certi casi in un locale dedicato. In genere non amo gli alberghi di lusso, perché viaggiando per lavoro non li godo per quanto costano, ma in Cina il lusso serve per vendere il vino. Come mi ha insegnato Erika Ribaldi Brand Manager Frescobaldi in Asia <<bisogna ostentare i soldi e il successo>>. Quindi sono partita per Beijing con la valigia piena di giacche di Armani e ovviamente niente Dolce e Gabbana. Certo che è poco di fronte a chi ostenta orologi da 300.000€ : perché in Cina la ricchezza è su questa linea.

JAMES SUCKLING PORTABANDIERA DEL VINO ITALIANO IN ORIENTE

Prima tappa a Pechino per l’evento di James Suckling. La città è sempre più grande, ricca e inquinata. La nebbia da polluzione è

Cina-Beijing-Donatella-Cinellicolombini-shopping

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impressionante. Domenica le polveri sottili avevano un valore di 300 (in Italia con 60 scatta il blocco delle auto) e formavano una sorta di nebbiolina. Abbiamo tempo per andare al mercato degli artigiani e del piccolo antiquariato dove rimaniamo sbalorditi dalle affollatissime bancarelle delle noci che vengono spazzolate con cura e misurate col calibro. Pare che servano a fare ginnastica con le mani. Noi compriamo due maioliche vecchie di uno o due secoli all’astronomica somma di 20 e 30 € perché qui ( per fortuna) l’antiquariato non piace. Evitiamo per un pelo l’ondata di freddo. Due giorni dopo la nostra partenza il termometro scende a -19°C.
Cena The Italian wine of the year Award con un centinaio di produttori fra i migliori in Italia e James Suckling in gran forma che premia Argentiera e Solaia Antinori. Accanto a me siede l’export manager di Damilano e mi fa assaggiare un Barolo spettacolare. Il tasting intitolato Great wines of Italy è un successone: organizzazione impeccabile e 1500 operatori e wine lovers. Davanti ai banchi di assaggio un’autentica folla entusiasta. Gli altri produttori continuano con Suckling per Hong Kong e Bangkok e Pattaya mentre noi andiamo con Enson Pan, che collabora con il nostro ottimo importatore Interprocom. Cene e degustazioni a ripetizione e sempre con entusiasmo alle stelle.

Da Napoli alla Cina progetto cantine divine

La storia di quattro giovani napoletani che diventeranno famosi in Cina e non solo. Una settimana con loro per vendere bottiglie special edition ai milionari

Napoletani in Cina Donguangg Masterclass di Donatella Cinelli Colombini

Napoletani in Cina Donguangg Masterclass di Donatella Cinelli Colombini

Di Donatella Cinelli Colombini
Questa storia inizia all’Università di Napoli L’Orientale nel corso sull’estremo oriente e riguarda tre studenti: Ivana, Ferdinando ed Enrico. Dopo la laurea vanno in Cina e scoprono che il cinese che avevano studiato non lo parla nessuno.
Sconcertati ma non scoraggiati i tre amici si rimettono a studiare la lingua e partecipare a fiere per comprare prodotti da rivendere in Italia. Aggregano il fratello di Ivana, Alessandro e creano una società partendo dal niente. Siamo al 13 aprile del 2007, e i nostri intraprendenti napoletani fanno una presentazione dei loro progetti a Castel dell’Ovo. E’ l’inizio di un’avventura che li porta alle fiere di Shenzhen –Hong Kong – Canton dove vanno con i

Da Napoli alla Cina: Ferdinando, Enrico, Alessandro e Ivana con Stefano Nicodemo

Da Napoli alla Cina: Ferdinando,  Alessandro e Ivana con Stefano Nicodemo

trolley vuoti e tornano pieni di cataloghi. Si fermano da Starbucks per scroccare il Wi-Fi e vendere in Italia dove però la crisi li frenava sempre di più. I quattro si rimettono in gioco con un nuovo business: invece di esportare in Italia decidono di importare e puntando su scarpe e vini di lusso. Il vino ha un successo immediato e non c’è più tempo per le scarpe.
I risultati sono impressionanti: un ufficio con 30 persone a Shenzhen e altre sedi a Shanghai a Beijing oltre che sedi in co-sharing a Chongcing (37 milioni di persone la città più popolosa della Cina) e Xiamen. 100 container doppi importati nel 2017 con un incremento del 320% in due anni. La cosa più sbalorditiva è l’introduzione nelle parti più esclusive e danarose del mercato.