Croazia toccata e fuga
Istria terra meravigliosa dove i centenari hanno cambiato quattro nazionalità senza muoversi da casa. Una costa capolavoro e una Malvazija piena di promesse
Di Donatella Cinelli Colombini
E’ il mio ultimo viaggio di giugno, dopo un mese passato con le valigie in mano: Sicilia, Malta, Brasile, Portogallo, Groazia. Alla fine tanta tosse e tante file per un ritorno che sembra stile eroici anni settanta. La strada dall’Italia a Cittanova –Novigrad, anche nel tratto sloveno, era tutta una fila. In effetti la costa slava del Mediterraneo pullula di campeggi, casinò e villaggi con il risultato che paesi con meno di 10.000 abitanti registrano anche un milione di presenze turistiche ogni anno. Nelle strade il sovraffollamento è evidentissimo.
Questo è l’unico elemento negativo di un territorio meraviglioso per clima, storia, stile di vita e vigneti.
Il viaggio a Cittanova-Vovigrad conclude un sogno durato un anno e mezzo per la realizzazione di Malvazija in Istria uno dei territori più vocati al mondo per la produzione di vini bianchi di eccellenza. Per la verità il test è riuscito nonostante le avverse condizioni meteorologiche dell’annata 2014. Siamo riusciti a produrre una strepitosa Malvazija in un uovo di cemento Nico Velo. Ma il gruppo di quattro amici che doveva condurre il progetto, per qualche motivo, non è diventato una squadra. Pazienza, il progetto va avanti con il membro più motivato e con più tempo a disposizione mentre gli altri collaboreranno dall’esterno.