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Calici da vino: come sceglierli e come mantenerli

Lo stelo che si rompe facilmente la coppa che potrebbe tagliarti le mani durante il lavaggio e soprattutto l’opacizzazione del cristallino …. Cosa fare?

bicchieri-da-vino-più cari-del-mondo-di-john-calleija

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Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Brunello, Casato Prime Donne

Ovviamente la forma del calice è fondamentale per gustare il vino ma non è l’unico elemento da considerare quando si compra un servizio di bicchieri. Lascio perdere i prezzi perché le differenze sono abissali: dai 400.000 $ delle coppe da Champagne di John Calleija’s in cristallo di quarzo  che fanno sembrare economici persino i 150$ del Lalique 100 punti di James Sukling per arrivare ai 6 € del normale calice in vendita al supermercato.

Bicchieri-da-vino-Osteria-di-Donatella-Fattoria-del-Colle-Toscana

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I bicchieri da vino, soprattutto per chi li usa e li lava spesso, devono mantenersi brillanti e non essere fragili. Le parti più soggette alle rotture sono il bordo superiore e lo stelo. Evitiamo le coppe sottilissime, che sebbene eleganti, si scheggiano con estrema facilità e diventano rasoi quando si rompono durante l’asciugatura a mano. Mio marito Carlo ha ancora i segni di un Riedel nella mano destra. Lo stelo è comunque il punto più critico. Se vogliamo dei bicchieri che durino a lungo deve essere abbastanza spesso. I calici soffiati a mano, quelli dove non c’è attaccatura fra coppa e stelo, sono particolarmente delicati. Poi c’è la tipologia intermedia –coppa soffiata e stelo industriale- ma la maggior parte dei calici sono fatti a macchina.