Do you love Italian Wine? Even more after this book
Jumbo Shrimp Guide to Italian Wine, un manuale sul vino italiano per wine lover stranieri che insegna a noi cosa interessa e incuriosisce all’estero
di Donatella Cinelli Colombini
Le pubblicazioni in inglese sui vini italiani sono sempre troppo corte, come quelle di Hugh Johnson, oppure troppo lunghe, tipo l’atlante di Burton Anderson.
Trovare una giusta misura e una chiave di lettura cool e trendy è difficile, ma la Jumbo Shrimp Guide to Italian Wine (pp 135, € 10) c’è riuscita. Merito di Stevie Kim, la vulcanica direttrice di Vinitaly International, che ha portato dalla Korea, sua terra di nascita e dagli Stati Uniti, sua terra di adozione, un approccio al vino che mette al centro il wine lover. Per questo, nel delizioso opuscolo che Stevie mi ha mandato e che si apre con la sua introduzione, non ci sono gli argomenti che i produttori o gli esperti sono soliti dire, ma quello che i consumatori appassionati vorrebbero sentire, nella forma veloce e narrativa che piace a chi è “always on”, sempre connesso.
JUMBO GUIDE TO ITALIAN WINE
Ovviamente c’è una parte storica con greci, romani, Leonardo da Vinci e Camillo Benso Conte di Cavour. Ovviamente c’è la presentazione delle regioni e dei vitigni e anche di quelli non conosciutissimi, così come c’è la spiegazione di come leggere le complicatissime etichette italiane e la piramide in cui è diviso il vino del nostro Paese.
Fin qui niente di particolarmente rivoluzionario, la parte più forte arriva in fondo. Dopo un disegno dell’Italia fatto di spaghetti ci sono i piatti tipici di ogni regione con un abbinamento cibo-vino da non perdere.
L’indicazione del capoluogo: Torino, Venezia, Roma … a noi fa sorridere, ma chi di noi sa quale è il capoluogo dell’Alsazia o dello Champagne? Pochi e quindi forse certe informazioni servono.