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Pellegrino Artusi e la vera cucina italiana

Duecento anni fa nasceva Pellegrino Artusi. Il suo ricettario “La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene” ha dato dignità e unità alla gastronomia italiana

 

di Donatella Cinelli Colombini

Pellegrino-Artusi- La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Pellegrino Artusi – La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene

Pellegrino Artusi è una superstar della gastronomia, un innovatore, un’anticonformista foodie e pop.

Nacque a Forlinpopoli in una famiglia di ricchi commercianti ed era destinato a seguire le orme del padre Agostino detto Buratèl, cioè “piccola anguilla”, per cui, dopo gli studi nel seminario del vicino Bertinoro, dovette continuare ad acculturarsi da solo mentre vendeva tessuti.

 

PELLEGRINO ARTUSI DA FORLINPOPOLI A FIRENZE A CAUSA DEI BRIGANTI

La sua vita di provincia sarebbe continuata se il 25 gennaio 1851 il brigante Stefano Pelloni, detto il Passatore, non avesse assaltato Forlinpopoli depredando gli abitanti e stuprando le donne. Fra le vittime ci fu Gertrude, sorella di Pellegrino che impazzì per lo shock e morì qualche anno dopo in manicomio.
Terrorizzati dai briganti, gli Artusi decisero di lasciare la Romagna e trasferirsi a Firenze dove aprirono, in via dei Calzaiuoli, un negozio di sete e tessuti. Gli affari andavano a gonfie vele anche perché la città era diventata capitale del neonato Regno d’Italia. Ecco che Pellegrino Artusi, ricco scapolo con interessi culturali, nel 1870 vendette l’attività per dedicarsi alle sue passioni.

 

ARTUSI LETTERATO E VIAGGIATORE DEL GUSTO

Pellegrino-Artusi- La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

Pellegrino Artusi – La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene

Leggeva e scriveva. Nel 1870 pubblicò “Vita di U. Foscolo”, e nel 1880 “Osservazioni in appendice a trenta lettere di G. Giusti”. Ma, cosa rara a quell’epoca, Pellegrino Artusi era un foodies che viaggiava assaggiando i cibi e annotandosi la loro preparazione. Nel 1891 pubblicò una raccolta di ricette destinata a cambiare il corso della gastronomia italiana: “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. La prima edizione dedicata ai suoi due gatti (Biancani e Sibillone) fu un autentico fiasco, ma ad essa seguirono altre 15 edizioni che letteralmente entrarono in tutte le case borghesi italiane con un successo senza precedenti. “La Scienza in cucina”, racconta la cucina nazionale partendo dalle tradizioni locali e ricomponendola in un mosaico di 790 ricette che esaltano le diversità.