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COME RACCONTARSI AI TURISTI DEL VINO

Storytelling per l’accoglienza in cantina: come raccontarsi in modo convincente e avvincente per trasformare i turisti del vino in clienti fedeli

 

Come accogliere i turisti in cantina lo storytelling

Come accogliere i turisti in cantina lo storytelling

Di Donatella Cinelli Colombini

Chiunque può diventare bravissimo nell’accoglienza in cantina. Basta prendere sul serio questa attività e prepararla in anticipo, magari sfruttando i periodi senza visitatori quando è possibile sedersi e riflettere su quello che distingue una specifica cantina da tutte le altre. Infatti il turismo è basato sull’unicità. Solo le cose uniche, vere e irripetibili valgono il viaggio e aprono il cuore dei winelovers.

 

LE PICCOLE REGOLE DA RICORDARE PER LO STORYTELLING IN CANTINA

1. Se non ti distingui ti estingui

Turismo del vino Montalcino Toscana

Turismo del vino Montalcino Toscana

2. Le informazioni non si sommano ma si dividono
3. Le emozioni si ricordano più delle informazioni
4. La sensorialità delle informazioni può accrescere l’apprezzamento

Partiamo dal primo consiglio; il cliente sceglie i vini, come il visitatore sceglie la cantina in cui andare, partendo dal confronto con gli altri che conosce.
Per questo bisogna che ogni produttore abbia ben chiari i suoi propri punti di forza, le cose in cui << è il migliore>> e impari a raccontarle come uno storytelling da collegare strettamente al proprio brand. Questo è il “racconto dei racconti”, il principale e caratterizzante dell’azienda, quasi un “tormentone” da ripetere fino a farlo incollare all’immagine della cantina come fosse la scheda segnaletica.