Valore Val d’Orcia quanto valgono i cipressini
Era una terra di miseria e oggi è il simbolo mondiale del bel paesaggio. Lorenzo Benocci e Cristiano Pellegrini spiegano come e perché questa metamorfosi
Di Donatella Cinelli Colombini
Mi ricordo che, una decina d’anni fa, durante un viaggio all’estero vidi in TV lo spot pubblicitario di uno scaldabagno. C’era uno scienziato in una base polare che rientrava intirizzito da una missione. Accedeva l’acqua calda, andava sotto la doccia chiudeva gli occhi e nella sua mente la sensazione di benessere diventava l’immagine dei cipressini della Valdorcia.
Pensai <<che fortuna vivere proprio lì vicino>>. Ma a volte sembra di stare dentro una cartolina, un qualcosa di troppo sovraesposto e persino mercificato.
QUANDO IL PAESAGGIO DELLA VALDORCIA DIVENTA UNO SPOT DI BELLEZZA
I cipressini di San Quirico, la Cappella di Vitaleta, la strada di Monticchiello …. vengono usati in spot pubblicitari, copertine e persino azioni improprie come la promozione dell’Umbria o peggio delle Highlands scozzesi e disastrosamente sulla home page del sito della Monsanto multinazionale della chimica.
Nella metamorfosi del paesaggio valdorciano, in un’icona di bellezza paesaggistica universalmente riconosciuta, hanno avuto un ruolo i film e i social. La parola Val d’Orcia ha 200.000 citazioni al giorno online.
Una sovraesposizione che ha fatto cessare la condizione di povertà e abbandono che aveva determinato il detto “Orcia miseria”.
LORENZO BENOCCI E CRISTIANO PELLEGRINI VALORE VAL D’ORCIA
Questo paesaggio ha dunque, un valore economico e non solo come calamita turistica.
<<Perché un prodotto agricolo fatto in un territorio bello è già di per sé anche buono e desiderato?>>.
Proprio per capire come la bellezza paesaggistica della Valdorcia sia diventata un valore economico e sociale Lorenzo Benocci e Cristiano Pellegrini hanno raccolto in un saggio, l’opinione di esperti e imprenditori costruendo una sorta di ipotesi progettuale sugli interventi necessari per conservarla.