Angelo Gaja cosa ci ha insegnato l’annata 2017
Riflessioni di Angelo Gaja sull’annata 2017: convenzionale o biologico? Irrigazione o zappature? Alla fine è la natura del suolo la cosa determinante
A seguito dell’articolo di Donatella Cinelli Colombini su questo stesso blog, Angelo Gaja espone le sue riflessioni come sempre profonde, lontane da ogni luogo comune e a tratti provocatorie. Conferma quanto dice il grande Angelo, il diffondersi di un inerbimento a filari alternati (finalizzato a ridurre il vigore vegetativo), che viene rimosso in caso di stagione siccitosa e che quindi non è permanente.
Il consiglio di Angelo Gaja è chiaro: non innamorarsi del metodo ma del terreno da vigna!
Ecco l’e-mail che mi ha mandato
Cara Donatella,
complimenti per tuo articolo “Cosa ha insegnato l’annata 2017 nelle vigne”.
Prezioso l’appello all’umiltà.
Ho visto quest’anno vigneti condotti in modo “convenzionale” presentarsi alla vendemmia con un ottimo raccolto.
E vigneti inerbiti (dove si esitava a rompere la cotica confidando in una pioggia benefica che invece non arrivava mai) essere in sofferenza (è successo in parte anche a noi).
Mentre nel 2013 e 2014, annate caratterizzate da forte piovosità, quegli stessi vigneti mantenuti foltamente inerbiti si erano comportati ottimamente, proprio secondo i nostri desideri.
Lezione importante per noi: imparare ad essere flessibili, a non innamorarsi del metodo, ma di adattarlo alle condizioni esterne.