COME IL NEUROMARKETING AIUTA IL TURISMO DEL VINO 13
L’utilizzo dei sensi diversi dalla vista e il gusto è ancora largamente sottostimato nella costruzione della wine hospitality e delle esperienze enoturistiche
di Donatella Cinelli Colombini
Mi riferisco a tatto, odorato, udito oltre ovviamente alla vista e al gusto che sono i sensi più coinvolti nell’esperienza enoturistica. Ecco che alterare superfici ruvide e lisce sull’etichetta stimola le emozioni, così come gli odori sollecitano i ricordi e Marcel Proust lo aveva già descritto all’inizio del Novecento “À la recherche du temps perdu”.
VINCENZO RUSSO E L’APPLICAZIONE DELLE NEUROSCIENZE AL VINO
La neuroscienza ci dice che i suoni possono essere molto coinvolgenti, come l’ascolto dei rumori del vino che gorgoglia nelle botti. La musica può spingere i visitatori a muoversi più o meno velocemente, oppure può rilassarli nell’attesa davanti alla cassa. Le alte frequenze fanno sembrare i vini più strutturati e tannici e le basse frequenze li fanno percepire più morbidi e rotondi. C’è persino una correlazione fra la musica classica più importante – penso a Mozart – e la predisposizione ad assumere comportamenti raffinati e ordinare vini costosi che si chiama “effetto Lafite”.
LA LUCE COME CREATRICE DI ESPERIENZE E PERCEZIONI
Anche la luce aiuta la costruzione dell’esperienza enoturistica. C’è chi usa le candele, come in certe cantine della Valle del Reno, oppure chi si affida ai lighting designer per creare suggestioni e guidare l’occhio del visitatore. Ci sono spettacoli di grandi dimensioni con proiezioni statiche o interattive e 3d note come video mapping, fino ad arrivare all’ultima creazione di proiezione immersiva, capace far entrare il wine lover in un mondo fantastico nel tempo e nello spazio. Penso alla Tenuta Canova dove i Masi fanno vivere ai clienti l’esperienza della vinificazione dentro un tino gigante.
Quello che occorre ricordare in ogni cantina, è che le luci fredde, da sala operatoria, creano stress con il risultato di abbassare la piacevolezza dell’assaggio, vanno quindi evitate.
La luce naturale è sempre apprezzata così come gli spazi aperti.