Il tappo a vite batte il sughero fra i consumatori giovani
La praticità di apertura e di richiusura convince la maggioranza ma solo 1 su 3 sceglierebbe la bottiglia con screwcap fra due vini uguali
Di Donatella Cinelli Colombini
Spagna, Italia, e Francia, grandi Paesi produttori di vino scelgono ancora, quasi tutti, i tappi in sughero ma lo screwcap piace a tedeschi, americani e inglesi. La chiusura in alluminio preferita soprattutto dai consumatori più giovani e in particolare dalle donne.
TAPPI A VITE PRATICI MA NON BEN VISTI PER I GRANDI VINI
I dati provengono da un sondaggio effettuato da IPSOS su 6.000 consumatori di Italia, Francia, Uk, Germania, Spagna e Usa. Colpisce la distanza fra le decisioni dei produttori e le preferenze di chi compra le bottiglie. Ecco che in Spagna, i tappi a vite sono usati solo sul 10% dei vini, mentre il 34% dei consumatori lo preferirebbero.
Meno forte il divario in Italia dove il 59% dei consumatori ama ancora usare il cavatappi e lo screwcap ha fatto piccolissimi passi avanti passando dal 17 al 19% delle bottiglie di vino in cinque anni. Tuttavia c’è un 34% di italiani che, a parità di prezzo, preferirebbe la chiusura più pratica anche se quasi tutti sono convinti che il sughero sia indispensabile per preservare la qualità dei vini.
Chi invece chiede tappi di alluminio sono i Paesi importatori con i sudditi di Sua Maestà Britannica in testa. E’ in questi mercati che l’idea del tappo a vite non si associa più all’immagine dei vini di bassa qualità e soprattutto di basso prezzo. Del resto il 91% dei vini della Nuova Zelanda e il 70% di quelli dell’Australia hanno tappi a vite e soprattutto i primi sono decisamente cari. Anche qui in Italia da Jerman a Livio Felluga per non parlare del portabandiera dei tappi alternativi Gianluca Morino, sono decisamente “modernisti”.