Il vino per i giovani deve essere pop?
Opinioni a confronto sul vino per giovani winelovers: pop, biologico, ceep, famoso … ma in 10 anni i giovani bevitori italiani sono calati del 5%

Qual’è il vino per i giovani?
Di Donatella Cinelli Colombini
Perché i giovani francesi hanno ripreso a bere vino e i coetanei italiani no? Un grafico pubblicato nei numeridelvino, mostra come nel 2005, circa il 65%, dei giovani italiani e francesi, fra i 15 e i 24 anni non bevessero vino. Oggi la percentuale è completamente cambiata; fra i millennials oltralpini è scesa di 10 punti e fra i nostri giovani è aumentata fino al 71%.
Una situazione che deve far riflettere. Come deve essere il vino per i giovani? Ruenza Santandrea dell’Alleanza delle Cooperative Italiane settore vino, ha detto la sua durante lo scorso Vinitaly pronunciano una frase molto dura; basta con il vino fighetto <<Il calo dei consumi di vino in Italia è legato a doppio filo con il concetto di élite cui spesso viene

vino e giovani
abbinato. Il vino non deve essere appannaggio di pochi eletti, è arrivato il momento di ridare al vino il suo giusto valore; un prodotto alla portata di tutti e quindi democratico. In una parola, un prodotto Pop, giovane e fuori dagli schemi>>.
Un commento che non trova tutti concordi ma sembra confermato dagli esiti dell’indagine del Professor Michele Micozzi per l’istituto Marchigiano di tutela vini. Un’analisi fatta su un campione di 1.500 consumatori fra i 18 e i 35 anni. Per questi giovani il vino è il simbolo della convivialità e dello stare insieme e viene scelto in base alla qualità (18%) alla sostenibilità ambientale (12%) e solo in ultima battuta dalla marca (5%) oppure ai premi che ha ricevuto o al packaging (8%).