Troppe truffe e poco extravergine: compratelo in campagna
3 ristoranti su 4 non rispettano l’obbligo del tappo antirabbocco, 278% di incremento dei sequestri di oli adulterati, contraffatti o falsificati
Di Donatella Cinelli Colombini
I dati sulle contraffazioni e i consigli a chi vuole avere in casa dell’extravergine che esalta il sapore dei cibi e fa bene alla sua salute
I truffatori stanno distruggendo la reputazione dell’olio extravergine italiano. Un prestigio costruito in anni e anni di lavoro e di investimenti per qualificazione di oliveti, frantoi e le persone che ci lavorano. Un milione di ettari di oliveti, il maggior numero di oli extravergine a denominazione (44) in Europa così come il maggior numero di varietà d’ulivo del mondo con 395 cultivar (leggi Cronache di Gusto).
La giornata dell’olio d’oliva, che ha avuto luogo a Firenze il 28 settembre, si è trasformata in un processo, con la Coldiretti sulle barricate e diecimila agricoltori inferociti arrivati in città con i trattori.
Quadruplicate le frodi nel settore con al primo posto la vendita di olio straniero come made in Italy e persino olio di semi etichettato per extravergine. Ed ecco che Roberto Moncalvo Presidente della Coldiretti chiede i nomi <<delle aziende di destinazione degli oli di oliva importati dall’estero>>. E’ infatti questa la cosa che fa più paura a chi importa navi cisterna cariche di olio di dubbia provenienza e di dubbia qualità; che si sappia il suo nome. 29,5 milioni di Euro di merce sequestrata, 58 persone segnalate all’autorità giudiziaria non sono infatti bastati a fermare quella che appare una truffa dilagante: compro olio estero, lo confeziono in Italia e lo rivendono come fosse nato nei nostri oliveti.