Chef italiani nel mondo
Dalle osterie agli stellati tanti chef italiani all’estero. Alcuni sono “brand” e hanno catene di ristoranti col loro nome, altri sono solo bravissimi
Di Donatella Cinelli Colombini
Quelli di cui tutti parlano sono Don Alfonso a Toronto, che è nel podio dei migliori ristoranti italiani nel mondo e 8½ di Umberto Bombana che dopo il primo locale tristellato Michelin di Hong Kong ha aperto a Shanghai e a Macao. Lo chef bergamasco, cresciuto professionalmente all’ombra dei Santin, è alla guida di una vera galassia di locali in Asia con sei ristoranti di cui l’ultimo è un piccolo locale cantonese nel cuore di Hong Kong <<il mio personale omaggio alla cucina cantonese>> ha dichiarato Umberto a “Panbianco Magazine Wine & Food” <<la dimostrazione che anche in un ristorante cinese posso esprimere la mia italianità>>.
IL PRIMO STELLATO ITALIANO A ESPATRIARE E’ STATA L’ENOTECA PINCHIORRI
Tuttavia il pioniere fra gli stellati “da esportazione” è stata l’Enoteca Pinchiorri che aprì a Tokyo nel 1992 e poi in altre città del Giappone fino al locale di Nagoya del 2008. Annie Féolde e Giorgio Pinchiorri hanno un ristorante anche a Dubai, città dove lavora anche la mia amica Beatrice Segoni, la chef che preparò il pranzo di nozze di Violante ed Enrico.
Ovviamente l’Asia è un terreno fertile per i nostri migliori talenti dei fornelli, perché la qualità delle materie prime italiane e la reputazione della nostra gastronomia, sono forti. Vediamo infatti come Enrico Bartolini sta per bissare a Honk Kong con due locali improntati alla tradizione italiana. La famiglia Carea ha portato il brand “Da Vittorio” a Shanghai ottenendo subito alle due stelle Michelin, come (del resto) nel suo locale di St.Moritz. E siccome l’appetito vien mangiando i formidabili Carea stanno per aprire a Macao e un bistrot dentro il museo di arte contemporanea di Shanghai.