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ROSSO DI MONTALCINO 2020 CINQUE STELLE

A Montalcino, per la prima volta, si sono susseguite 3 vendemmie straordinarie 2019, 2020 e 2021. Quella di mezzo è straordinaria per profumi e pienezza gustativa

 

Rosso-di-montalcino-2020-casato-prime-donne-donatella-cinelli-colombini

Rosso-di-Montalcino-2020-Casato-Prime-Donne-Donatella-Cinelli-Colombini

Mai prima d’ora c’era stata una sequenza altrettanto favorevole. Un grande regalo per i vignaioli ma anche una grande sfida perché le tre annate hanno avuto caratteristiche diversissime fra loro e quindi andavano interpretare in modo diverso.
Il 2020 era iniziata male con una piccola gelata durante il germoglio (18-23 marzo) che ridusse la quantità d’uva. L’inverno è stato mite e arido. La pioggia arrivò a giugno in modo molto abbondante, per tutto il mese. Il caldo è iniziato a metà luglio ed è durato fino a settembre quasi senza piogge ma con una forte differenza di temperatura fra la notte e il giorno. Al momento della vendemmia, gli acini dell’uva erano molto piccoli, perfettamente maturi e con vinaccioli totalmente lignificati. Hanno dato origine a mosti coloriti e profumati con la tipica croccantezza delle grandi annate di Sangiovese.

Il Rosso di Montalcino 2020 proviene dagli stessi vigneti BIOLOGICI del Brunello. Sono le enologhe del Casato Prime Donne, poco prima della vendemmia, a dividere i vigneti in piccole parcelle assaggiando l’uva. Quelle da usare per il Rosso di Montalcino devono avere una buona componente di polifenoli e alcol potenziale ma inferiore rispetto a quelle che produrranno il vino destinato al lungo invecchiamento. Il Rosso di Montalcino deve infatti donare appagamento a chi lo beve nei primi anni vita.