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WINE DOGS L’IMPORTANZA DEGLI ANIMALI NELLA WINE HOSPITALITY 3

Avere un wine dog aumenta l’attrattività delle cantine turistiche e crescono gli enoturisti con il guinzaglio. In metà delle case italiane c’è un animale

 

Cantine aperte a 4 zampe 2014 con Violante e Felix

wine dog Violante e Felix alla Fattoria del Colle Toscana

di Donatella Cinelli Colombini

Qualche anno fa iniziarono a uscire libri sui wine dogs e poi quelli sui wine cats crescendo fino a diventare una vera tendenza. Il pioniere è stato il fotografo australiano Craig McGill a cui si deve una sorta di enciclopedia dei cani delle cantine di tutto il mondo. Insieme alla moglie Susan Elliott, ha pubblicato libri e post sui cani e sui gatti del vino. La seconda edizione del libro sui cani delle cantine californiane contiene oltre 120 ritratti dei fedeli pelosi – dai purosangue ai bastardini- insieme a dei brevi saggi di Robert Parker Jr, Nick Ryan, Eve Bushman, Sam Neill e Max Allen. Una vera celebrazione del ruolo dei cani nella produzione enologica.

WINE SPECTATOR CELEBRA I WINE DOG MIGLIORI AMICI DEGLI AMANTI DEL VINO

wine-for-dogs-vino-per-i-cani

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Oltre ai libri e ai calendari, esistono account Instagram pagine Facebook sui wine dogs. In California ci sono classifiche delle cantine più dog friendly. Un bestiario così numeroso da far pensare che tutte le cantine USA abbiano un cane e che sia quasi più famoso del wine maker.
Ha consacrato liaison fra i pelosi a quattro zampe e gli appassionati del vino la rubrica del Wine Spectator. Nel 2021 gli abbonati alla celebre rivista del vino americana hanno ricevuto questo annuncio <<Nel numero del 31 marzo, in vendita la prossima settimana, metteremo in evidenza una delle parti migliori delle cantine visitabili: i loro canni>>. Ebbene nel novembre 2021 la sezione dogs del Wine Spectator conteneva già le foto di 1570 cani di lettori.

 

IN UNA CASA ITALIANA SU DUE CI SONO ANIMALI

Come i motociclisti vanno volentieri nella cantina del produttore che si fa fotografare accanto alla sua due ruote, così gli amati dei cani preferiscono le cantine con wine dog. Non è un elemento marginale perché in Italia, secondo il Rapporto Coop 2020, una casa su due contiene un animale di affezione (52% contro il 34% dei britannici che tradizionalmente adorano i quadrupedi) e la spesa per il pet ha superato quella dai bambini.

 

WINE DOGS L’IMPORTANZA DEGLI ANIMALI NELLA WINE HOSPITALITY

Avere un winery dog aumenta l’attrattività delle cantine turistiche e crescono gli enoturisti con il guinzaglio. In metà delle case italiane c’è un animale, spesso un wine dog

 

di Donatella Cinelli Colombini

Fattoria del Colle Violante Gardini davanti al vigneto Cancello Nero

Wine dog Felix con Violante Gardini Fattoria del Colle

Qualche anno fa iniziarono ad uscire libri sui wine dogs e poi quelli sui wine cats crescendo fino a diventare una vera tendenza. Il pioniere è stato il fotografo australiano Craig McGill a cui si deve una sorta di enciclopedia dei cani delle cantine di tutto il mondo. Insieme alla moglie Susan Elliott, ha pubblicato libri e post sui cani e sui gatti del vino. La seconda edizione del libro sui cani delle cantine californiane contiene oltre 120 ritratti dei fedeli pelosi – dai purosangue ai bastardini – insieme a dei brevi saggi di Robert Parker Jr, Nick Ryan, Eve Bushman, Sam Neill e Max Allen. Una vera celebrazione del ruolo dei cani nella produzione enologica.

 

PUBBLICAZIONI E REPERTORI SUI WINE DOGS

Oltre ai libri e ai calendari, esistono account Instagram, pagine Facebook sui wine dogs. In California ci sono classifiche delle cantine più dog friendly. Un bestiario così numeroso da far pensare che tutte le cantine USA abbiano un cane e che sia quasi più famoso del wine maker.
Ha consacrato liaison fra i pelosi a quattro zampe e gli appassionati del vino la rubrica del Wine Spectator. Nel 2021 gli abbonati alla celebre rivista del vino americana hanno ricevuto questo annuncio: <<Nel numero del 31 marzo, in vendita la prossima settimana, metteremo in evidenza una delle parti migliori delle cantine visitabili: i loro cani>>. Ebbene nel novembre 2021 la sezione dogs del Wine Spectator conteneva già le foto di 1.570 cani di lettori.

 

Futuro senza bambini, con tanti animali e in piccole città

La fotografia degli italiani post covid è di persone serene, indaffarate a cucinare a casa, stufe del digitale, ma in smart working e timorose dei posti affollati

Albino-Russo-Rapporto-Coop-2020-futuro-senza-bambini

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Di Donatella Cinelli Colombini

Il Rapporto Coop 2020 ci aiuta a capire cosa è successo, in termini di consumi e stili di vita, durante la pandemia e cosa avverrà nel post covid.
Alcune delle opinioni di Albino Russo, fra i migliori esperti italiani di sociologia dei consumi, che ha curato il rapporto, sono delle conferme altre no. Confermato lo spostamento del baricentro economico del mondo in Asia e soprattutto in Cina mentre potrebbe essere il Sudamerica e l’UE a pagare il conto più alto. Confermata la crescita delle disparità fra chi è diventato povero e gli winner con stipendio fisso e smart working.

Albino-Russo-Rapporto-Coop-2020-futuro-senza-bambini

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POST COVID VEDE LA CINA VINCENTE

Insieme ai tanti effetti negativi il covid ha portato anche un salutare desiderio di cambiamento: equilibrio con se stessi, con l’ambiente, il territorio e la propria comunità. C’è chi ha reagito rifugiandosi nel confort della casa e della famiglia. C’è chi sta andando verso uno stile di vita più sobrio e sostenibile usando, ad esempio, la bicicletta, per i piccoli spostamenti. Tuttavia il mercato dei veicoli provati è in ripresa soprattutto in Italia e soprattutto per quelli elettrici o ibridi.

UNA DIGITALIZZAZIONE  ACCELERATA CHE NEL POST COVID NON FINIRA’

Tutti sono più digitalizzati e, nel 2021, compreranno smartphone tablet e simili anche se i social network saranno meno attrattivi dopo la pandemia.
Il lusso, i grandi mall, le discoteche sono passate di moda.