E se la ritappatura del Brunello la facessimo tutti insieme?
Dall’esperienza della “Ricolmatura” del Brunello di Biondi Santi e dalla Penfolds Re-corking Clinics una nuova idea per promuovere i grandi vini di Montalcino
Di Donatella Cinelli Colombini
L’assistenza alla clientela – customer care – è fra i migliori strumenti di marketing che si conoscano: fidelizza, fa sentire il consumatore importante e lo lega emotivamente al prodotto e alla marca. Quando le multinazionali hanno capito che persino i guasti potevano servire allo scopo, i vecchi “uffici reclami” sono stati trasformati in “servizio assistenza” e assomigliano a trappole di fedeltà.
Anche nel vino c’è chi usa la stessa tattica, si tratta di Penfolds la cantina simbolo dell’Australia dove, dal 1951 nasce il mitico Grange <<one of the world’s most prestigious, critically acclaimed and iconic wines>> uno dei più prestigiosi vini classici del mondo, acclamato dalla critica. E’ frutto di una felice intuizione di Max Schubert capo enologo della Penfolds, dopo un viaggio in Europa durante il quale ebbe
la rara opportunità di visitare Château Lafite Rothschild, Château Latour and Château Margaux, e di assaggiare vini di Bordeaux di 40 e 50 anni di età. L’idea di combinare lo stile enologico europeo e australiano per creare un vino di grande potenza e grande capacità di invecchiamento fu inizialmente stroncata dalla critica <<nessuno lo comprerà mai>> gli dissero. Negli anni successivi questo spettacoloso Shiraz ha bruciato le tappe: è stato incluso dal Wine Spectator fra i 12 vini simbolo del Novecento ed ha ricevuto 100 punti sia da Wine Advocate che da Wine Spectator. Grange è iscritto nel patrimonio del Sud Australia, una sorta di Unesco locale . Il “Wall Street Journal” ha pubblicato il Dow Jones Grange Index con questa frase di accompagnamento <<Wine lovers remember their first Grange the way they remember their first kiss!’>> gli appassionati di vino ricordano il primo Grange che hanno bevuto come ricordano il primo bacio.