QUALE VITIGNO BIANCO PIANTERE ALLA FATTORIA DEL COLLE?
DEGUSTAZIONE DI 16 BIANCHI AUTOCTONI TOSCANI E LABORATORIO DI IDEE PER SCEGLIERE I VITIGNI DA PIANTARE. ROBERTO BELLINI ACCANTO ALLO STAFF DI DONATELLA CINELLI COLOMBINI
Donatella Cinelli Colombini è in grave difficoltà nella scelta del vitigno bianco da piantare e procede per tentativi. Come tanti produttori toscani vuole avere vigneti capaci di produrre vini bianchi di alto profilo capaci di affermarsi nel mercato. Tutti sono consapevoli che, nella nostra regione, ci sono aree vocate per la produzione di grandi vini bianchi che vanno individuate e caratterizzate con l’utilizzo del vitigno più adatto.
PRODUTTORI TOSCANI ALLA RICERCA DEL BIANCO PERFETTO
Ma ognuno va avanti per conto suo.
E in questo modo ci vorranno decenni per capire la strada giusta.
Manca un raccordo fra le sperimentazioni in atto che permetta di individuare le eccellenze, soprattutto manca uno studio sulle diverse tipologie del Trebbiano toscano o di altri vitigni autoctoni a bacca bianca che individui quelli con maggiore potenziale.
C’è da chiedersi come mai le due Università di Agraria e Enologia della Toscana non si siano messe in moto. Questo accelererebbe l’individuazione dei migliori cloni e delle migliori zone magari in vista della creazione di una nuova denominazione.
Mentre la Toscana, sui vini bianchi, è ancora ferma al palo, le altre grandi regioni del vino si sono già mosse. Il Piemonte si è rilanciato con l’Alta Langa e il Derthona, la Lombardia ha la Franciacorta e il Lugana, per non parlare del Veneto con il fenomeno Prosecco. Friuli-Venezia Giulia e Trentino hanno sempre avuto una prevalenza di vini bianchi d’alta gamma.