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GOZO MON AMOUR

Come io e mio marito Carlo abbiamo scoperto l’isola gioiello di Gozo e perché ci siamo innamorati di questo piccolo scrigno di tradizioni e di natura

 

Di Donatella Cinelli Colombini

Gozo-la -casa-di carlo-e-Donatella-Cinelli Colombini

Gozo-la -casa-di Carlo-e-Donatella-Cinelli Colombini

Se leggete i libri di marketing turistico scoprirete che una bella fetta dei nostri connazionali va in vacanze nello stesso posto, preferiscono la stessa camera e partono alla stessa ora. Ho sempre riso pensando a questi habitué senza voglia di avventura ma poi ho fatto lo stesso cercando di sentirmi a casa in ogni luogo. Quando mia figlia Violante era piccola abbiamo passato 6 vacanze di Capodanno a Dubai-Oman e a Salalah avevamo il nostro ombrellone di paglia preferito. Poi è stata la volta del Sudafrica per altre sei – sette volte. Parte del viaggio cambiava, anche se sempre nella zona vinicola del Capo, ma a Hermanus andavamo sempre nella stessa camera con porta sul mare. Avevamo una cerchia di amici e di conoscenti e mio marito guidava per le stradine fra i vigneti come a Montalcino.

 

LA SCOPERTA DI GOZO E L’ACQUISTO DELLA CASA A QUALA

Poi abbiamo scoperto Gozo. Non è stato un amore a prima vista, nel primo viaggio non ci piacque. Per noi toscani, fanatici della conservazione dei centri storici, qui c’erano troppi edifici vecchi abbandonati e troppi edifici nuovi brutti. Ma poi ci ha stregato. Abbiamo una casa da 13 anni. E’ in pietra, ha un cortile interno e una stanza con i tipici archi in pietra delle costruzioni locali. Dalle finestre vediamo l’isolotto di Comino, la blue lagoon, la costa di Malta e sul mare il via vai incessante del Gozo Ferry. Tutto intorno ci sono i muri a secco, gli orticelli, i fichi d’india e le palme.