Grani antichi per vigneti moderni
I grani antichi Senatore Cappelli, Gentil Rosso, Verna, Saragolla, Monococco, Rieti cominciano a ricomparire sulla tavola degli italiani e persino nelle vigne
Di Donatella Cinelli Colombini

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Il consiglio arriva da una coppia di super esperti di suoli vitati, Claude e Lydia Bourguignon, ai quali avevo chiesto cosa fare dopo l’espianto di un vigneto malamente realizzato 21 anni fa (prima della mia gestione) alla Fattoria del Colle. I Bourguignon mi hanno scritto di << semer 100Kg/ha de blé, vous devez trouver du Senatore Capelli en bio>> seminare grano Senatore Cappelli bio. Il problema che dobbiamo risolvere è complicato: le radici delle viti si sono sviluppate in orizzontale e da alcuni anni il vigneto produce poco e male. Occorre dunque spiantarlo ma anche ricreare la vita nel terreno per consentire alle viti che pianteremo in futuro, di crescere sane e sviluppare il loro apparato radicale in profondità. Sarà un lungo lavoro

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e il grano Senatore Cappelli è il primo passo per rimediare ai danni di livellamenti massicci e uso di fitofarmaci. Tutta eredità di un passato troppo fiducioso nella chimica e del diritto dell’uomo di manipolare la natura.
Ecco che il valore di varietà antiche come il grano Senatore Cappelli non è solo una moda legata alla diffusione dell’intolleranza alle farine industriali moderne, ma viene dimostrata anche dal suo uso nella rigenerazione dei terreni vitati. Del resto, fino a 50 anni fa, la coltivazione promiscua della terra prevedeva la semina di grani antichi fra i filari di vite, si tratta dunque di un ritorno al passato. Per capire il valore di questo consiglio basti dire che Claude e Lydia Bourguignon sono considerati i maggiori esperti mondiali di suoli da vigna e hanno fra i loro clienti Romanée Conti.