Divinea e le novità sull’enoturismo 2021
I winery tours vengono prenotati soprattutto dalle donne e nei giorni centrali della settimana ma non nel weekend. Divinea ci rivela i turisti del vino online
di Donatella Cinelli Colombini
Al Castello di Vicchiomaggio, un maniero con mille anni di storia, nel cuore del Chianti Classico, mentre intorno i vigneti stanno perdendo le loro foglie dorate e si preparano al sonno invernale, Divinea ha riunito molti dei maggiori esperti italiani di enoturismo.
GIUSEPPE FESTA MAGGIOR ESPERTO ITALIANO DI TURISMO DEL VINO
E’ l’occasione per festeggiare Giuseppe Festa, coordinatore scientifico delle Città del Vino ed estensore dell’Osservatorio Nazionale sul Turismo del Vino che è stato indicato da Web-of-Science (ricerca pubblicata sul Journal of Tourism Quaterly), primo in Italia e terzo nel mondo fra gli esperti di enoturismo per il numero e la qualità dei suoi articoli, ricerche e pubblicazioni scientifiche. Il Professor Festa è docente di economia all’Università degli Studi di Salerno, dove ha anche creato un master in Wine Business giunto alla sua ventesima edizione. Io mi onoro di essere fra i docenti.
L’ANALISI SWOT SUL TURISMO DEL VINO
A lui dobbiamo una lucida ma severissima analisi SWOT che cita fra i punti di debolezza della wine hospitality italiana: carenze nell’accoglienza, visite non originali/memorabili, carenze linguistiche, accessibilità dei territori, carenze professionali (sia nel pubblico che nel privato), mancanza di una rete di sistema/rappresentanza, digitalizzazione.
Una fotografia precisa dei problemi da affrontare che rischiano di vanificare l’eccellenza qualitativa e l’abbondanza di punti di forza. Traducendo la questione in un esempio semplice è come essere su una Ferrari in una stradina stretta senza saperla guidare. E’ anche possibile che una Panda con un buon pilota vada più veloce.
Questa è la situazione del turismo del vino in Italia con una grande minaccia davanti: una maggiore concorrenza a livello internazionale.