Troppe fake news on line
Troppe fake News, troppa aggressività (spesso anonima), pochi articoli memorabili … alla fine il troppo parlare on line diventa un rumore indistinto
Di Donatella Cinelli Colombini
Confesso di essere una fan di Luciano Ferraro, perché tutto quello che scrive mi insegna qualcosa e anche il suo articolo Vendemmia 2017 memorabile? Vanno in scena le fake news, su “Civiltà del bere” mi spinge a una riflessione che vorrei condividere con voi. Ferraro parte dal Festival di Venezia con Jane Fonda e Robert Redford in “Our souls at night” con i due che bevono vino (lei) e birra (lui) a casa. <<E’ solo un piccolo esempio di come il vino può raccontare la società e i suoi cambiamenti>> dice Ferraro e ripercorre le bevute cinematografiche più celebri: da “Il Cacciatore” a “Il Padrino”.
L’argomento è intrigante ma è soprattutto il modo con cui Ferraro lo racconta che
colpisce. Quasi una lezione di giornalismo e lui stesso lo sottolinea <<se la critica enologica riducesse il linguaggio tecnico e scegliesse di raccontare l’esistente, con gli strumenti della cronaca e della narrazione, molti più lettori-consumatori potrebbero avvicinarsi>>. Parole da incorniciare e una spiegazione chiara di cos’è lo storytelling che tutti gli esperti di marketing invocano. Eppure come lo stesso Ferraro ammette, mai prima d’ora si è parlato così tanto di vino: giornali, guide, TV,e internet contengono un fiume di vino. La massa di parole è così abbondante che risulta un rumore indistinto dove troppi parlano e pochi sentono.
Poi ci sono le fake news, il vero cancro del web. Le false notizie hanno avuto una vera accelerazione di recente e il culmine è stato toccato con l’ultima vendemmia (su cui i commenti sono arrivati troppo presto per essere credibili) e il Prosecco che fa i buchi nei denti. Quest’ultima notizia è talmente inverosimile da rendere sorprendente il suo rilancio sui quotidiani inglesi. Alla fine il “Times” ha dovuto quasi scusarsi.