GOSSIP DEL VINO IN FRANCIA MOLTO IN ROSA
La prima enoteca femminista a Tolosa, l’OIV lascia Parigi ma rimane in Francia, la nuova rivista di vino Tanin diretta dall’esperta di vino Gabrielle Vizzavona
di Donatella Cinelli Colombini
I gossip sul vino francese arrivano dalla Nuova Zelanda, dal super portale WineSearcher che fornisce i prezzi dei vini nelle enoteche di tutto il mondo. Sono notizie tinte di rosa e decisamente intriganti
A TOLOSA LA PRIMA ENOTECA FEMMINISTA
Constance Charvis e Marion Luc stanno aprendo a Tolosa il loro wine bar femminista La Gougnotte <<Un bar bienveillant, féministe, culturel, queer à Toulouse. Un bar où le vin fait sur place coule à flots ! >> un bar accogliente, femminista, culturale a Tolosa. Un bar dove il vino del territorio scorre liberamente. Oltre alla vendita e assaggio dei vini il programma del locale comprende conferenze, workshop e proiezioni in uno spazio libero per l’attivismo cioè in un <<bar militante>>.
SEMPRE GOSSIP DEL VINO , OIV CAMBIA CASA E LASCIA PARIGI
A quanto parte l’ONU del Vino (OIV-Organizzazione internazionale della vigna e del vino) non intende lasciare la Francia dove ha sede dalla sua nascita nel 1924. Si tratta di un organismo intergovernativo che rappresenta 45 Stati membri ed ha competenze scientifiche e tecniche sulla vigna e sul vino per cui fornisce dati sulla produzione, i consumi e le normative per le quali svolge una lodevole opera di mediazione internazionale. OIV ha una leadership in rosa. È presieduto attualmente da Régina Vanderlinde, che guida anche il comitato scientifico e tecnico dell’OIV, assistita dalla vicepresidente Monika Christmann.
La nuova casa di OIV sarà probabilmente in una delle città del nel triunvirato francese: Reims ( Champagne ), Dijon (Borgogna ) e Bordeaux ( Pomerol ). Ovviamente la capitale dell’Aquitania sta proponendosi con decisione anche per rafforzare il suo ruolo di capitale mondiale del vino ma da un punto di vista scientifico la candidatura più forte appare Digione, sede dell’unica università dell’UNESCO dedicata alla vite e al vino.
Quello che sorprende è l’assoluta assenza di candidature italiane, tedesche o spagnole. La delocalizzazione dell’OIV sta andando avanti come se fosse una questione solo francese da far gestire al Governo di Emmanuel Macron.