I migliori vini 2016 di James Suckling
James Suckling brucia sul tempo Wine Spectator e Wine Enthusiast pubblicando la sua classifica dei TOP 100 e come sempre preferisce la Toscana e il Brunello

James-Suckling
Di Donatella Cinelli Colombini, Orcia, Fattoria del Colle
Ormai è un classico: James Sucking brucia tutti sul tempo e pubblica la sua classifica prima dei “big” Wine Spectator e Wine Enthusiast che usciranno, con i loro elenchi TOP 100, solo a fine anno. Quella del sorpasso è un’abitudine per il critico statunitense e, soprattutto per il Brunello, il suo vino del cuore. Ha suscitato infatti molte polemiche, negli anni scorsi, anticipando tutti con i giudizi sulla nuova annata mentre gli altri assaggiatori e soprattutto il pubblico dovevano aspettare il I° gennaio.
Analizziamo i TOP 100 di Suckling. I primi dieci sono fra quelli che lui ha giudicato degni di 100 centesimi cioè il massimo punteggio. Tutti i vini in classifica sono stati assaggiati nella zona di produzione. Dei 26 italiani 13 sono toscani, 8 piemontesi, 2

opus-one-napa-valley
amarone, 1 friulano, 1 aglianico e 1 trentino. Il Brunello e Barolo sono la denominazioni più rappresentate con sette vini ciascuna ma i piemontesi sono quasi tutti brand affermati mentre fra i toscani parecchi sono cantine emergenti a conferma del ruolo di talent scout che Suckling ricopre da anni.
Il wine critic statunitense ha sempre amato la Toscana, fino al punto di abitarci per lungo tempo. Fu lui a battezzare con il nome supertuscan le bottiglie più “trasgressive” alle regole delle Doc rafforzando il loro status nei mercati esteri ma soprattutto dando alle fattorie e alle tenute del granducato il coraggio di lanciarsi all’inseguimento dei grandi Chateau francesi nel mercato USA. La Toscana del vino deve molto a questo critico raffinatissimo e giramondo.