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Vino all’arsenico

Il giudice John Wiley Shepard ha deciso che il vino all’arsenico è legale e che i vini californiani contenenti tracce della micidiale sostanza sono in regola

vino all'arsenico

vino all’arsenico

Tutto è iniziato un anno fa quando le analisi rilevarono tracce di arsenico nei vini di 83 cantine californiane fra cui cinque delle sei aziende più grandi. I livelli erano nettamente superiori a quelli consentiti per l’acqua potabile e questo produsse una class action che fu depositata il 19 marzo 2015 contro TWG, Treasury Wine Estates, Trinchero, Fetzer Vineyards and Bronco. Nel settembre successivo i querelanti precisavano anche le loro richieste economiche davvero milionarie: 2.500 Dollari al giorno per ogni bottiglia contenente tracce di arsenico. La denuncia, come spesso avviene negli Stati Uniti, si basava sulla veridicità delle etichette, il “Prop 64” secondo il quale tutte le bottiglie di vino vendute negli Stati Uniti devono riportare una scritta sui pericoli che possono arrecare alla salute. E’ su questa linea che si è combattuta la battaglia in tribunale con le cantine che sostenevano di aver rispettato la legge che non precisa il massimo quantitativo di cianuro ammesso nel vino e l’accusa che sosteneva la pericolosità di bere arsenico senza saperlo.