TASSE E VINO
La media delle tasse europee su una bottiglia da 5€ è il 36%, ma se costa 30€ l’incidenza del fisco scende al 23%, per fortuna in Italia è più bassa 22%

Oslo-Norvegia-dove-le-tasse-sul-vino-raddoppiano-il-prezzo
Come sempre la situazione non è uguale in tutti gli stati Europei e quindi troviamo i grandi Paesi produttori come Francia, Italia e Spagna che tengono le aliquote al 20- 22% di IVA.
IRLANDA E FINLANDIA DOVE LE TASSE SUL VINO RADDOPPIANO IL PREZZO
Le Nazioni più punitive sono l’Irlanda dove il fisco prende il 67% al prezzo di vendita di un vino fermo e il 110% di uno spumante. Nella lista dei cattivi segue la Finlandia dove le bottiglie di vini fermi fanno crescere il cartellino del 64%. In generale tutti i Paesi scandinavi e baltici, dove i problemi di alcolismo sono gravi, usano le tasse come deterrente al consumo e mettono aliquote, praticamente raddoppiando i prezzi.

UK-tasse-su-vino-al-52%-Brunello-Donatella-Cinelli-Colombini-Hedonism-Londra
NEL REGNO UNITO TASSE SUL VINO AL 53% MA PER FORTUNA NIENTE V1-I
Non tanto generoso il governo di Sua Maestà con il 53% di tasse sul vino, non va dimenticato che la Gran Bretagna è un hub globale nel commercio enologico internazionale perché compra consuma e soprattutto vende in tutto il mondo e soprattutto in Asia. Per questo il settore dei Wine Merchants britannici chiedeva a gran voce di non introdurre il terribile V1-I, cioè le procedure obbligatorie per importare vini dall’Europa. Tale macchinoso sistema che avrebbe gravato il settore di 130 milioni di costi l’anno e comprende anche analisi di laboratorio, diventava obbligatorio a causa della brexit. Siccome il 90% del vino importato dai sudditi della Regina Elisabetta proviene dall’Europa la notizia che la famigerata V1-I non sarà introdotta ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti: cantine italiane e importatori britannici.