Claudio Piras e la cantina di nonno Emilio
Inizia catalogando le bottiglie ereditate dal padre e poi scopre che c’è chi ama leggere le sue descrizioni. Comincia così la storia di un wine blogger per caso
di Donatella Cinelli Colombini
Quando pensiamo a un wine blogger ci viene in mente una donna molto bella oppure un giovane aitante che si fanno fotografare in modo inconsueto con bottiglie, botti e vigneti.
Invece Claudio Piras è un signore piemontese che veste in modo formale, lavora in banca ed ha tre figli già grandi. Se parlassimo di cinema potremmo chiamarlo un “antidivo” perché è una persona riservata, gentile che non cerca di farsi notare e non mostra neppure una gran voglia di apparire.
Proprio questo mi ha incuriosito e mi ha spinto a conoscere meglio questo wine blogger “per caso” con 22.000 followers su Instagram <<io le mando il vino ma lei mi conceda un’intervista>> gli ho detto e lui ha accettato.
CLAUDIO PIRAS CATALOGA LE BOTTIGLIE DEL PADRE, LE POSTA E SCOPRE CHE LE SUE DESCRIZIONI PIACCIONO
Prima di tutto il nome la_cantina_di_nonno_Emilio. Poi la presentazione su Instagram: Claudio Piras Blogger Benvenuti nella mia cantina🍷. Ho da sempre la passione per il buon vino tramandatami da mio padre e vorrei aprire a tutti le porte della mia cantina.🍷
Una semplicità e un modo molto diretto che dice molto sul personaggio.
Nonno Emilio è in realtà suo padre <<perché alla sua morte i miei figli erano già nati. Lo chiamavano nonno per cui tutti, in famiglia, lo chiamavano così>>. Claudio mi parla dei suoi veri nonni arrivati dalla Sardegna <<quando vado in vacanza sull’isola e vedo le insegne dei negozi con il mio nome mi emoziono>> e del padre appassionato di vino. <<Andava dai vignaioli per riempire le damigiane di sfuso e i produttori gli regalavano qualche bottiglia di riserva. Una consuetudine, iniziata negli anni Cinquanta, è poi continuata a lungo. Quando mio padre è mancato mi sono accorto che nella sua cantina c’erano tantissime bottiglie>>. Sono i vini a cui Claudio tiene di più e che non aprirà mai ma, all’inizio, per capire cosa fossero ha dovuto studiare. <<Dalle descrizioni che scrivevo per catalogare le bottiglie è nata l’idea di pubblicarle su Instagram>>.