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Nicola Biasi giovane winemaker sognatore

E’ uno degli enologi giovani di maggior talento, Nicola Biasi ha il cervello dello scienziato sperimentalista ma anche il cuore del poeta innamorato della natura

Nicola-Biasi

Nicola-Biasi

Donatella Cinelli Colombini

38 anni una volontà di ferro e una passione infinita nel vino. Nicola Biasi nacque sulle Dolomiti in una famiglia trentina che sessant’anni fa rientrò dall’emigrazione in Australia. Una famiglia aperta sul mondo ma con i piedi nella vigna, che ha fatto crescere in lui un animo da poeta e una mente scientifica. Dopo il diploma di enotecnico

NICOLA BIASI  LA STORIA DI UN WINE MAKER  CHE IMPARA A VOLARE

Nicola Biasi ha fatto esperienze in cantine di altissimo profilo: Jermann, Zuani della famiglia Felluga, Mazzei, Allegrini con due periodi all’estero nell’australiana VictorianAlps di Gapsted e in Sud Africa da Bouchard Fialayson. Io lo incontrai a Montalcino, ancora giovanissimo, ma era già evidente in lui, quel talento che lo rende fra i migliori winemaker della sua generazione. Cercai di portarlo a Malta proponendolo a una delle maggiori cantine dell’isola ma purtroppo l’accordo non si concretizzò.
Nel 2015 si è aggiudicato il premio Next in Wine dei Preparatori d’Uva Simonit & Sirch . Nel 2016 Nicola decise di fare il “gran salto” lasciando il lavoro di

Vin-de-la-neu-Nicola-Biasi

Vin-de-la-neu-Nicola-Biasi

dipendente e iniziando l’esperienza di enologo consulente tra Toscana, Lazio, Veneto, Friuli. Trentino e Georgia. Intanto è diventato coordinatore del Wine Research Team che, sotto la direzione di Cotarella e Scienza, coinvolge oltre 35 cantine italiane e straniere, con sperimentazioni e innovazioni come la produzione di vini senza solfiti aggiunti.

VIN DE LA NEU

A questo progetto e alle audaci sfide che contiene, fa riferimento Vin de la Neu – vino della neve così battezzato a causa dalla grande nevicata caduta durante la prima vendemmia.
E’ il vino in cui Nicola Biasi ha messo tutto il suo coraggio e la sua capacità di enologo.
La vigna è a Coredo, nella particella 209 di un ettaro di superficie, a 832 metri sul livello del mare, in una zona nota solo per la produzione di mele. Si tratta della valle della Melinda la gustosa Golden Delicious.

VITI RESISTENTI

La sfida di Nicola assume, fino dall’inizio, la forma dell’eroismo perché il nostro giovane enologo, diviso fra un’anima ambientalista e una mente scientifica, sceglie un vitigno molto particolare: Johanniter, un ibrido che contiene geni di Riesling e Pinot Grigio. Un ibrido, che al momento in cui Nicola l’ha piantato, non era ancora stato autorizzato, ed è stato creato per resistere alle principali malattie fungine della vite per cui può essere coltivato in modo ultra-ambientalista.

Carvinea una stella dell’enologia in un’antica masseria

Ignazio Anglani ci mostra la splendida Masseria Carvinea dove ha iniziato a lavorare dividendo le sue giornate con il Consorzio Puglia Best Wine

Carvinea Masseria Pezza d'Arena

Carvinea Masseria Pezza d'Arena

Carvinea nasce dalla passione di Beppe di Maria per i grandi vini e le grandi sfide. Salentino di Francavilla Fontana a vent’anni va a Milano per tornare in Puglia nel 1978 e gestire concessionari Volkswagen e Audi, poi Lexus ed infine Porsche. Un uomo di successo con la passione delle auto che tuttavia sente un legame profondo con il suo passato e la sua terra. Nel 2000, Beppe, si imbatte, per puro caso, nella Masseria Pezza d’Arena nelle campagne di Carovigno a 3 km dal mare e nei pressi del Parco di Torre Guaceto. Costruita nel Cinquecento ed antica proprietà dei principi Dentice di Frasso, era in terribile abbandono.
Quella di riportare la masseria al suo antico splendore diventa per Beppe di Maria una sfida in grande. Il restauro procede nel rispetto delle strutture storiche, usando metodi e materiali tradizionali e …. alla fine l’antica nobiltà dei muri torna fuori con un’eleganza tutta nuova. Al nome storico aggiunge Carvinea che fa riferimento al nome medioevale di Carovigno, e vuole sottolineare la rinascita dalle radici più antiche e solide.
Il vino è una parte integrante di questa sfida che guarda in alto. Intorno ai muri in pietra ci sono i vigneti coltivati come giardini e all’interno della masseria nascono grandissimi vini sotto l’attenta direzione di uno dei maggiori enologi del mondo Riccardo Cotarella. L’azienda è associata al Movimento turismo del vino e presto sarà aperta al pubblico.