I primi 3 del mondo: Au Pardis Seven Springs Quilceda Creek

Sir Peter Michael

I primi 3 del mondo: Au Pardis Seven Springs Quilceda Creek

Il podio del vino più ambito del mondo, quello del Wine Spectator, nel 2015 è tutto di cantine USA e qui ve le presento con tante notizie da sbalordire

Sir Peter Michael

Sir Peter Michael

Di Donatella Cinelli Colombini

Al numero 4 della TOP 100 Wine Spectator c’è il Brunello 2010 della Tenuta Il Poggione, splendida proprietà di Montalcino che tiene alto il nome dei vini italiani nella classifica più ambita del mondo. Ma qui vi parlerò dei primi tre della lista dei TOP 100  facendovi scoprire cantine fondate negli ultimi quarant’anni che sono già arrivate in cima.

AU PARADIS

Il numero 1 del mondo per il 2016 è  il Cabernet Sauvignon  2012 di Peter Michael

Cabernet Sauvignon 2012 di Peter Michael

Cabernet Sauvignon 2012 di Peter Michael

prodotto a Oakville in California nella tenuta “Au paradis” . Costa 195$ ma  e ve lo potete far mandare a casa.

La cosa più curiosa è l’incrocio etnico: prima di tutto il proprietario Sir Peter Michael, un industriale inglese dell’elettronica di straordinario successo con business anche nelle produzioni radiofoniche e televisive, che è stato insignito del titolo di Baronetto dalla Regina Elisabetta nel 1989. La moglie Michael è soprannominata “Lady M” con un nickname che richiama alla mente le avventure dell’agente 007. I due si sono appassionati di agricoltura in Gran Bretagna, la loro patria di origine, dove hanno una proprietà di 1.000 acri nel Berkshire.

Peter-Michael-Bottles

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Altra cosa curiosa è la villa in stile italiano della tenuta di Sir Peter. 4 camere e 5 bagni, saloni e patio in mezzo alle vigne di Oakville. Se volete fare una vacanza da wine lovers questo è il posto adatto.

Infine il nome “Au paradis” con cui Sir Peter ha ribattezzato la sua tenuta. Un nome evidentemente francese mentre in inglese sarebbe “In Paradise”. E’ francese anche l’enologo Nicolas Morlet nato in Champagne da cinque generazioni di  vignaioli.

Un guazzabuglio di influenze culturali ed etniche che trovano la sintesi nella

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dichiarazione del proprietario << Of the many businesses I have founded, this is the only one that carries my family name”, says Peter. “I hope it will remain as a legacy for generations to come>> Fra le tante società che ho fondato nella mia vita professionale,  questa è la sola a cui ho dato il mio nome perchè spero che rimanga come un mito per le generazioni future.  Insomma quando, nel 2009, ha comprato la proprietà di Oakville unendola ai vigneti della Peter Michael Vineyard fondata nel 1983 in California, aveva già in testa l’idea di creare un’icona destinata a rimanere per secoli e ci è riuscito in soli sei anni. Fantastico!

Il giorno dopo la notizia che ha incoronato il suo Cabernet Sauvignon primo vino al mondo, nel sito dell’azienda non c’è ancora la notizia del sensazionale risultato ma c’è la copertina dedicata da Wine Spectator a Sir Peter.

QUILCEDA CREEK

Quilceda Creek bottles

Quilceda Creek bottles

Il secondo classificato è il Cabernet Sauvignon 2012 Quilceda Creek della Columbia Valley ancora negli Stati Uniti. Fondata nel 1979 da Alex and Jeannette Golitzin è considerata da Robert Parker il miglior produttore di Cabernet Sauvignon dello stato di Washington. Nonostante la giovane età ha un medagliere spettacoloso: 100 punti per il Cabernet Sauvignon 2002, 2003, 2005, 2007 mentre le annate 2004 e 2006 hanno ottenuto solo 99 punti su 100 da Robert Parker –Wine Advocate. Ma pare che non basti perché l’obiettivo è di avere 600 punti in 6 annate consecutive! Auguri

SEVEN SPRINGS VINEYARDS

Seven Springs Vineyard vini

Seven Springs Vineyard vini

Al terzo posto il Pinot Noir 2012 Seven Springs Vineyard, della Evening Land Vineyard in Oregon; lo stato emergente con il vino emergente USA.  In effetti i primi vigneti della zona vulcanica di Eola Amity Hills, sono del 1982 e sono proprio quelli dove nasce il vino premiato, “Food and Wine Magazine” li ha messi fra i  10 migliori di tutti gli Stati Uniti.  Il Pinot Noir 2012 ha ottenuto 98 punti su 100 da parte del Wine Spectator e nessun vino dell’Oregon aveva mai ottenuto prima un giudizio così buono. Credo ci sia un altro primato: è il primo vino ottenuto da coltivazione biodinamica, a salite sul podio mondiale dell’enologia e forse anche il primo fatto da un enologo donna Isabel Meunier.