Damas del Pisco in Italia accolte dalle Donne del Vino

Damas del Pisco, in visita dalle Donne del vino

Damas del Pisco in Italia accolte dalle Donne del Vino

Per la prima volta in Italia i produttori di Pisco e vino del Perù grazie alle Donne del vino che hanno aperto loro le porte delle cantine e il cuore

Damas del Pisco, in visita dalle Donne del vino

Damas del Pisco, in visita dalle Donne del vino

Di Donatella Cinelli Colombini

Un incontro fra culture che Glays Torres ha voluto con tutte le forze. Piccola, sempre sorridente e ottimista, Gladys ha realizzato quello che sembrava un sogno impossibile: portare in Piemonte, Toscana, Umbria e Trentino Alto Adige una delegazione di 50 Damas del Pisco e altri personaggi del vino peruviano senza lasciare a casa nessuno. Per questo il gruppo ha un carattere estremamente misto e comprende dal presidente dell’associazione peruviana di produttori di vino e pisco Marco Antonio Zuniga Diaz, al

Gladys-Torres.Presidente-Damas-del-Pisco

Gladys-Torres.Presidente-Damas-del-Pisco

milionario con cantina, alla piccola produttrice che ha risparmiato per mesi in modo da pagarsi il viaggio in Italia. Le Damas del Pisco, associazione fondata da Gladys nel 2014,  sono la maggioranza ma ci sono anche uomini soprattutto enologi e titolari di cantine. Nell’insieme un gruppo rappresentativo della realtà produttiva del Perù ma anche e soprattutto un gruppo in grado di trasformare l’esperienza italiana in un acceleratore del proprio settore. Le Donne del vino di 4 regioni hanno aperto le cantine e il cuore alle colleghe peruviane dando concreta applicazione agli scopi dell’associazione che parlano esplicitamente di diffusione delle cultura del vino.Del Perù tutti conoscono Machu Picchu e il lago Titicaca, ma forse pochi sanno della bellezza della zona viticola peruviana e dei misteriosi disegni che la civiltà Nazca ha

Maria Giulia Frova e Donatella Cinelli Colombini con le bamboline del Perù

Maria Giulia Frova e Donatella Cinelli Colombini con le bamboline del Perù

lasciato su 800 rocce e porzioni enormi di terreno proprio in prossimità delle vigne oltre mille cinquecento anni fa.
Così come forse pochi conoscono le quattro tipologie di Pisco, tipico distillato peruviano: da uve aromatiche, da uve non aromatiche, misto e da mosto a fermentazione incompleta. L’esportazione è ancora limitata ma c’è chi, nel gruppo guidato da Gladys Torres, lo vende a alberghi italiani cinque stelle come il Four Season di Firenze. L’assaggio di questo distillato di vino colpisce per la ricchezza, complessità e diversità: dall’impronta del frutto, a complesse suggestioni che rimandano alla frutta esotica e alle spezie fino a più intriganti profumi di distillazione.
Una scoperta piacevolissima questa del Pisco, nelle sue varianti e negli uomini e damas che ne sono protagonisti. Il viaggio in Italia della delegazione peruviana è iniziato in Piemonte con un carattere più istituzionale, incontri che hanno coinvolto

Damas del Pisco alla Fattoria del Colle

Damas del Pisco alla Fattoria del Colle

l’Ambasciatore in Italia Luis Iberico Núñez e si è intrecciato con la Vendemmia a Torino con un costante coinvolgimento delle Donne del Vino. In Toscana il gruppo è stato accolto alla Fattoria del Colle, dove ho offerto loro una cena di benvenuto allegra e piena di applausi. Nell’itinerario la visita al Casato Prime Donne, alle Distillerie Bonollo, al Castello di Querceto, Tenuta di Capezzana e al Castello del Corno della bravissima delegata Maria Giulia Frova, dove le autorità regionali e consolari hanno assistito a una degustazione

Damas del Pisco in Piemonte

Damas del Pisco in Piemonte

congiunta di 8 vini toscani a base di Sangiovese e vini peruviani. In Umbria l’accoglienza dei Lungarotti nelle cantine e nel Museo del vino si è unita a un momento più spirituale alla Basilica di San Francesco ad Assisi.
Il viaggio si concluderà il 22 ottobre, dopo 12 giorni in Italia, con la tappa in Trentino che comprende, oltre all’accoglienza dalle Donne del vino, anche due incontri tecnici con l’ Istituto Grappa e la Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige.