Addio Maestro Marchesi cuoco geniale

Gualtiero Marchesi

Addio Maestro Marchesi cuoco geniale

Tutti gli dobbiamo molto, l’Italia, la ristorazione, i produttori di vino … Gualtiero Marchesi uomo dal cuore coraggioso, dalla mente fertile, dall’immensa umanità

Gualtiero Marchesi

Gualtiero Marchesi

Di Donatella Cinelli Colombini
Gualtiero Marchesi è morto ieri pomeriggio nella sua casa di Milano per un arresto cardiaco. Dopo la morte della moglie alternava periodi di grande prostrazione, in cui rimaneva lungamente silenzioso, a fasi più serene ma soffriva molto anche per un problema alla pelle del volto che lo costringeva a casa intristendolo ancora di più.
Era senza dubbio lo chef italiano più famoso del mondo. Ha sprovincializzato la cucina italiana vincendo la sfida di affermarla nell’alta ristorazione. Primo tre stelle Michelin in Italia contestò i criteri di giudizio. Mise sfoglie d’oro sul risotto dando valore regale al cibo. Cuoco e gastronomo geniale, innovatore, rivoluzionario, Gualtiero Marchesi ha dato contributi fondamentali al mondo italiano del food guardando sempre lungo: ha fondato ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana (Colorno Parma), L’Italian Culinary Academy a New York, la Fondazione Gualtiero Marchesi per coniugare la cucina con l’arte e, più recentemente, la Casa di Riposo per cuochi. Una sensibilità verso le persone più fragili che lo portò, primo in Italia, a formare il personale dei suoi ristorati sulle tecniche anti soffocamento da cibo. Azione per la quale le Donne del vino lo hanno premiato nel novembre scorso promettendo di continuare la sua azione.

Gualtiero Marchesi e il primo corso SicurezzAtavola nella ristorazione

Gualtiero Marchesi e il primo corso SicurezzAtavola nella ristorazione

Per capire la dimensione umana i quest’uomo geniale desidero qui ricordare un episodio, piccolo ma emblematico, che mi è successo di recente a Tokyo. Sono andato a mangiare nel raffinato ristorante Faro Shiseido e ho incontrato il maitre italiano Renato Disarò. Lui mi disse che si era formato nei ristoranti di Gualtiero Marchesi <<lavoravamo come matti, con turni infernali, ma è stato il periodo più bello della mia vita>> mi raccontò anche di avere l’abitudine di chiamarlo per gli auguri di Natale e io mi sentii in dovere di avvertirlo che il Maestro era rimasto vedovo ed era molto sofferente. A quel punto lui si mise a piangere. Con discrezione perché in Giappone esprimere i propri sentimenti in pubblico non è così accettato, ma non poteva nascondere gli occhi lucidi. Evidentemente Gualtiero dava così tanto ai giovani che formava da creare un sentimento quasi filiale e duraturo.
E’ bello che qualcuno susciti dei sentimenti del genere perché l’amore è l’energia che muove il mondo e dura per sempre, al di la della morte. E Gualtiero Marchesi lascia dietro di se una lunga scia d’amore come la stella cometa che ora brilla sulla grotta di Betlemme.