
A Montalcino, nella cantina di Illy, il re del caffè
Rossana Bettini Illy e suo marito Riccardo hanno una splendida proprietà a Montalcino in cui lei ha accolto il consiglio nazionale delle Donne del vino
Rossana è un giornalista e come tale iscritta alla Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia. E’ entrata nel mondo del vino in punta dei piedi ma comincia a prenderci gusto, perchè le permette di esprimere la sua vitalità, la sua intelligenza ma anche la sua gentilezza ospitale.
La proprietà in cui ci accoglie si chiama “Mastrojanni” ed è in uno dei punti più belli della Toscana, in cima a una collina che scende ripida verso il torrente Asso. Il panorama è grandioso, con boschi, castelli e vigneti su un terreno che sembra nato per produrre uva. E infatti il vino 2008 che Rossana mi mette nel bicchiere è meraviglioso, potente e solare. Al centro della proprietà c’è un doppio casale, circostanza inconsueta a Montalcino, che sembra indicare la presenza di un piccolo borgo ora non più esistente. I primi documenti che lo riguardano sono del 1208 e parlano di un castello chiamato Oreto.
Nel 1557, quando Montalcino era assediato dall’enorme esercito fiorentino, spagnolo e tedesco dei Medici alleati

Montalcino - cantina Mastrojanni - Rossana Bettini Illy- Elena Martuscello- Donatella Cinelli Colombini- Daniela Mastroberardino
con l’Imperatore Carlo V, a Oreto furono mandate le <<bocche inutili>> cioè vecchi, donne e bambini che non potevano difendere il paese e invece consumavano le poche scorte alimentari dei montalcinesi assediati. In uno degli edifici, poi ribattezzati Loreto, è ancora visibile la poderosa base obliqua della torre originaria. Da qui passa un ramo secondario della via Francigena, lo storico percorso che collegava il Nord Europa a Roma e nel medioevo fu percorsa da eserciti, mercanti, artisti, Santi, sovrani e fra loro Carlo Magno. Anzi, chi sa se l’imperatore, nel suo viaggio verso Roma, per farsi incoronare dal Papa nella notte di Natale dell’800 dopo Cristo, passò proprio da Loreto? La valle Starcia dove Carlo Magno fondò l’abbazia di Sant’Antimo è a 3 km da Loreto e quindi la circostanza non è inverosimile, anzi spiegherebbe perché qui c’è un’energia così forte, quasi magica e buona, insomma un genius loci che fa stare bene.
Nel Novecento la famiglia Mastrojanni, che ha dato il suo nome all’azienda agricola attuale, vi ha
piantato le vigne e iniziato la produzione di Brunello.
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini