Basta antidepressivi bevi un gottino!
Il resveratrolo contenuto soprattutto nei vini rossi aiuta a combattere lo stress e forse c’è una relazione fra il calo dei consumi e l’aumento degli antidepressivi
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
L’esperimento è stato fatto con i topi costretti a vivere con un topo – bullo molto aggressivo, si tratta quindi solo di una fase preliminare della ricerca, ma conferma quello che tutti sospettavano: c’è una stretta correlazione fra l’effetto tonico di una piccola quantità giornaliera di vino e il “vivere meglio” nella società, in famiglia e persino nel luogo di lavoro. Avete presente il proverbio “il vino è il latte dei vecchi” ebbene indicava proprio l’effetto benefico di quel bicchiere di vino, magari consumato al bar con gli amici, di chi deve sopportare gli inevitabili acciacchi e la perdita di ruolo sociale, propri della terza età.
Gli studi di Susan Wood professore dell’ University of South Carolina School of Medicine e pubblicati nella rivista dell’ateneo, sugli effetti antidepressivi e complessivamente antiinfiammatori del resveratrolo sembrano dunque confermare l’ironica battuta di Denis Saverot editore della “La Revue du Vin de France << The village bar are gone, replaced by a pharmacy>> le osterie dei paesi chiudono e vengono rimpiazzate dalle farmacie.
Il fenomeno della sostituzione del “gottino” a cena o al bar con gli amici, con la scatola di antidepressivi non è un fenomeno solo francese ma anche italiano. Dal 2000 al 2009, nel nostro Paese, il consumo di questi farmaci è aumentato del 76% mentre l’uso giornaliero di vino scendeva da 57 a 54 litri all’anno pro capite con un calo di oltre il 5%. Sono diminuiti soprattutto i consumi regolari, quelli salutari del bicchiere a ogni pasto, mentre sono cresciuti, almeno fino allo scorso anno, quelli saltuari. Per fortuna un drastico calo viene registrato anche fra i forti bevitori che sono 100.000 in meno dello scorso anno. Infatti è indispensabile ribadire che il “vino fa male a chi sta già male” cioè l’eccesso che supera la mezza bottiglia consumata in due pasti è molto pericoloso soprattutto in situazioni di alto stress.
Ciò che è invece auspicabile, è il ritorno a uno stile di vita più simile a quello dei nostri nonni, con la minestra e il bicchiere di vino consumato tutti insieme a tavola, con calma, conversando. Questa è la strada giusta per stare meglio con sé stessi e con gli altri.
Chiudo ricordando che già nel 1992 il National Institute of Alchol Abuse and Alcoholism (organismo tutt’altro che favorevole al vino) aveva sostenuto l’opinione che “bassi livelli di consumo alcolico possono ridurre lo stress, promuovendo la convivialità e produrre sensazioni di gioia e spensieratezza oltre a diminuire la tensione, l’ansia e la timidezza”.
Dunque basta antidepressivi, bevi un gottino!