Buonconvento visto dai miei occhi

Buonconvento - Palazzo Grisaldi Del Taja

Buonconvento visto dai miei occhi

Per cercare informazioni turistiche, culturali e storiche su questo piccolo paese della Val d’Arbia, al confine delle Crete Senesi, basta “googlare” il nome Buonconvento, ed ecco l’infarinatura di nozioni di cui avete bisogno.
Ma la storia di questo paese non si riduce a quelle poche pagine, almeno non per chi, come me, ci è nato e vissuto fino ai 20 anni.

visto per voi by Bonella Ciacci

Domenica scorsa sono andata a pranzo dai miei, e dopo mangiato ho

Cattivi Frati Cafè

approfittato per fare una passeggiata per le vie del centro storico. Mi sono resa conto che ogni muro, ogni portone, ogni vicolo, mi racconta una storia mia, unica e personale, che allo stesso tempo però si intreccia con la storia di tutti noi buonconventini (o “bocconventini”, come diciamo noi).
Prima tappa della passeggiata è al bar “Cattivi Frati”, in via Soccini (a pensarci bene, i Soccini, o Socini, erano gli antenati della mia titolare, Donatella Cinelli Colombini). Il bar è del mio amico di infanzia Andrea, che lo ha rilevato dai suoi fratelli. Lo ha chiamato così per via del detto locale “Buon convento, cattivi frati”, epiteto infelice che gli abitanti del paese si sono guadagnati settecento anni fa.

La storia racconta che qui fu avvelenato da un frate l’imperatore Arrigo VII di Lussemburgo. Oggi il bar è il punto di ritrovo di tutti i giovani del paese per l’aperitivo. Andrea, il gestore, è un buonconventino d’adozione, dato che ha origini campane, e sostiene con fermezza che quando parla in napoletano stretto agli americani, lo capiscono meglio che se si inerpica in un improbabile inglese.

Buonconvento - Palazzo Grisaldi Del Taja

Buonconvento - Palazzo Grisaldi Del Taja

Proseguendo la passeggiata per via Soccini, sono passata davanti all’erboristeria, che un tempo era però l’orologeria del Bellugi. Vi dice niente questo nome? E’ uno dei punti di orgoglio di noi buonconventini, il Bellugi orologiaio era il padre Mauro Bellugi, che fu terzino della nazionale di calcio ai mondiali del ’78 ed indossò anche la prestigiosa maglia dell’Inter (per quanto io sia juventina, riconosco che la cosa è degna di nota).
Tornata indietro, ho ripercorso via Soccini (il paese è piccolo, le vie sono brevi..) per poi proseguire in via Dante Alighieri. Eccola lì, la mia vecchia scuola materna… Che nostalgia ripensando a quei giorni, a quelle sale immense, al parco dietro l’edificio dove giocavamo d’estate dentro una vecchia cinquecento senza ruote e senza sportelli. Solo da grande ho saputo che in realtà il mio asilo è un edificio dei primi del Novecento, il palazzo Grisaldi-Del Taja, con facciata di rimando ottocentesco e inserti in stile liberty. Non credo che nessuno dei miei compagni di scuola allora si immaginasse in che edificio storico stavamo correndo e giocando… Pensate che il progetto di instituire una scuola materna a Buonconvento è addirittura del 1899, su volere del vescovo di Montepulciano.
Presa ormai totalmente da questa atmosfera “amarcord”, sono salita in auto e

Buonvonvento - Villa La Rondinella

Buonvonvento - Villa La Rondinella

sono voluta tornare a vedere, da lontano, un’altra villa liberty che si trova appena fuori il paese. Perchè, come ogni paese che si rispetti…non può mancare la casa infestata! Ed eccomi così alla villa La Rondinella. Quanti pomeriggi ho passato, d’estate, nel giardino di una mia amichetta, con un binocolo preso di nascosto da suo padre, a scrutare quella figura bianca di donna dipinta sull’esterno della torre, e vedere se davvero si animava… Ed un paio di volte avremmo pure giurato di averla vista muoversi per davvero… Fervida immaginazione di ragazzini, o è davvero il fantasma di una misteriosa donna che ancora spaventa chi fa troppo il curioso? Venite alla Fattoria del Colle a trovarci e vi racconterò tutte le leggende che esistono su quella spettrale villa disabitata!