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Eroica di primavera a Buonconvento

Buonconvento trasformato nella capitale del ciclismo per L’Eroica, una festa dello sport ma soprattutto dei valori del vero sport

Eroica, ciclista eroico a Buonconevento

Eroica, ciclista eroico a Buonconevento

Di Donatella Cinelli Colombini

Eroica: il valore della fatica, il valore delle strade bianche di campagna, il valore della memoria e del fare le cose insieme senza competizione e con il gusto di condividere le esperienze.
Questa è l’Eroica, la poesia in bicicletta nata a Gaiole in Chianti nel 1997 e ormai entrata nella leggenda del ciclismo.
Buonconvento, piccola città d’arte lungo la via Francigena, a sud di Siena, diventa un paese in festa grazie all’Eroica. Fuori dalle mura c’è in mercatino eroico, dentro il borgo c’è il ristorante degli eroici quartieri, poco oltre (nel circolo PD) il ristoro della bici del Popolo, nel corso del paese imbandierato e pieno di striscioni ogni negozio, ristorante,

Lorenzo Borgogni con il pacco eroico a Buonconvento

Lorenzo Borgogni con il pacco eroico a Buonconvento

magazzino è coinvolto nella festa. Un miracolo di solidarismo festoso che unisce tutti i talenti ( dal grande fotografo di fama internazionale all’artigiano dei pinocchio di terracotta, dai bambini che scrivono poesie all’ex olimpionico diventato pittore, da Stefano Ciatti di Vino e salute a noi della Doc Orcia) per costruire un evento di importanza mondiale. Meraviglioso!
C’è un mago dietro a questo successo: Lorenzo Borgogni. Un grandissimo manager nato qui e tornato qui dopo esperienze al vertice di uno dei maggiori gruppi industriali italiani. E’ lui che ha trasformato Buonconvento nella capitale mondiale del ciclismo amatoriale per un giorno.

Non è trippa per gatti

Questa ricetta  di Buonconvento, un paese sulla strada che collega il Casato Prime Donne di Montalcino (10 km) e la fattoria del Colle di Trequanda (25km)

trippa di Buonconvento

trippa al pomodoro

Si tratta di un quadernino scritto a mano dalle massaie in cui è racchiusa tutta la sapienza domestica appresa dalle nonne. Le ricette sono semplici, veloci ma buonissime.

Buonconvento è lungo la strada romana Cassia che nel medioevo diventò Via Francigena. Era dunque un luogo di sosta fortificato da splendide mura, per eserciti, mercanti, pellegrini e persino sovrani. Nel 1313 vi morì l’Imperatore Arrigo VII che, secondo la leggenda, fu avvelenato nel convento con un’ostia consacrata da cui il detto <<Buonconvento e cattivi frati>> che ha perseguitato i bonconventini – detti anche granocchiai o nebbiaioli – fino ai giorni nostri.

San Giuseppe frittellaio e le sue delizie

19 marzo festa di San Giuseppe  e delle frittelle di cui vi diamo una delle migliori ricette. A  Siena la Contrada dell’Onda festeggia con le bancarelle

Festa del Papà, tradizione senese le frittelle di riso

Frittelle di riso, ecco la ricetta per San Giuseppe

I frittellai più famosi del senese sono i Savelli e i Bianchi. Ogni inverno, in Piazza del Campo a Siena, i Savelli friggono le frittelle dentro enormi padelle dentro un gazebo verde che attrae i bambini come il pifferaio magico.

I più vecchi frittellai della città sono però della famiglia Bianchi che continua una tradizione iniziata all’inizio del Novecento. Ognuno ha il suo segreto ma tutti offrono ottime frittelle.

Per Pasqua sacralità, grandi vini, antichi piatti e fiabe

Alla Fattoria del Colle per una Pasqua intensa fra spiritualità e tradizione per ritrovare la carica con tanti eventi, visite, assaggi, fiabe e il pesce d’aprile

Agriturismo in Toscana - Fattoria del Colle- primavera - Felix nel parco delle piscine

Agriturismo in Toscana - Fattoria del Colle- primavera - Felix nel parco delle piscine

Nella campagna più bella e intatta d’Italia dove i panorami sembrano dipinti medioevali ed è possibile vivere nelle case degli antichi contadini con i confort dei nostri giorni. Un’esperienza che vi rimarrà nel cuore.
Completo relax oppure programma ricco di attività per un weekend di Pasqua nel verde con tutta la famiglia: nonni, bambini e anche gli amici a 4 zampe. Ognuno può scegliere fra le tante proposte del programma della fattoria del Colle ciò che gli piace di più. Vengono organizzate visite nelle cantine del Chianti e del Brunello, assaggi di vini, racconti di novelle, cene e pranzi a tema, decorazione delle uova e piccole lezioni di cucina, corse campestri e trekking, visite nelle piccole città d’arte e a Siena …. Su richiesta massaggi e percorso benessere nello spazio wellness della Fattoria attrezzato con bagno turco, sauna, jacuzzi, docce emozionali, sala relax e cabine massaggi.

2 giorni 195€ a persona
2 pernottamenti in camera doppia, 2 colazioni, 2 pranzi (senza vino) o cene 2 happy wine visite e assaggi previsti dal programma
Per le famiglie con soggiorno in appartamento 50 € per ogni bambino sotto i 12 anni

Ricciarelli, ecco la ricetta del dolcetto natalizio senese

Il ricciarello fatto in casa e appena sfornato è il pasticcino più buono del mondo. Sa di Toscana, di Natale, di antiche tradizioni e di coccole

Niente a che fare con quelli industriali.

Ricciarelli e Vin Santo

Ricciarelli e Vin Santo

 

LA STORIA DEL DOLCE SENESE

Antico, facile e fragrante fa riscoprire il piacere della pasta di mandorle. Il ricciarello è il pasticcino  dolce senese del Natale e dal 2010 è un prodotto tipico protetto dal marchio IGP. Una golosità antica che affonda il suo passato nella notte dei tempi. Sembra che la più antica ricetta sia in un documento di un convento di Buonconvento a 20 km dalla Fattoria del Colle. Il nome ha un’origine leggendaria e deriva dal Crociato Ricciardetto della Gherardesca che ne avrebbe portato la ricetta dal Medio Oriente. Tuttavia la parola ricciarello compare solo nell’Ottocento cioè secoli e secoli dopo le crociate. Di sicuro l’uso della pasta di mandorle arrivò nelle case dei ricchi banchieri senesi dalla sponda meridionale del mediterraneo, prima del Quattrocento, perché  da quell’epoca in poi venivano serviti  “marzapani alla costuma senese” oppure i “morzelletti” probabilmente preparati nei conventi.

Il vino più adatto per accompagnare questa senesissima delizia è il Vin Santo il vino da dessert più tradizionale della Toscana. Volete una prova? Quando sarà possibile venite alla Fattoria del Colle e troverete l’uno e l’altro!

Oggi Buonconvento torna quella di un secolo fa

Antichi mestieri, mercatino, cena all’aperto e, alle 17, la trebbiatura sotto le mura medioevali di Buonconvento, a 20 km dalla fattoria del Colle

Buonconvento-trebbiatura-storica

Buonconvento-trebbiatura-storica

La cosa più sbalorditiva è la “mucchia” del grano e la macchina trebbiatrice di legno rosso azionata da un trattore del 1929. Poi ci sono il fattore e la fattoressa, la massaia e il capoccia, il ciabattino …. vestiti con abiti autentici di quasi un secolo fa.  Insomma l’aia dei poderi toscani com’era una volta con i suoi personaggi il suo lavoro, i canti, i cibi e le consuetudini tipiche della campagna toscana.

Oggi le strade di Buonconvento sono popolate di personaggi che recitano loro stessi, o meglio la memoria del proprio passato. Ecco il troccolone cioè il venditore ambulante che andava a piedi, di podere in podere, vendendo pettini, monili, bottoni e altri piccoli oggetti. C’è il frate da cerca, i carabinieri a cavallo, il funaio che tira e intreccia le grosse corde chiamate canapi, il calzolaio che fa gli zoccoli e l’impagliatore di fiaschi…. Insomma Buonconvento ritorna ad essere quella di un tempo, con i suoi personaggi, e con tanti piccoli momenti quasi teatrali che fanno rivivere il passato in modo semiserio ma molto spontaneo.

Buonconvento visto dai miei occhi

Per cercare informazioni turistiche, culturali e storiche su questo piccolo paese della Val d’Arbia, al confine delle Crete Senesi, basta “googlare” il nome Buonconvento, ed ecco l’infarinatura di nozioni di cui avete bisogno.
Ma la storia di questo paese non si riduce a quelle poche pagine, almeno non per chi, come me, ci è nato e vissuto fino ai 20 anni.

visto per voi by Bonella Ciacci

Domenica scorsa sono andata a pranzo dai miei, e dopo mangiato ho

Cattivi Frati Cafè

approfittato per fare una passeggiata per le vie del centro storico. Mi sono resa conto che ogni muro, ogni portone, ogni vicolo, mi racconta una storia mia, unica e personale, che allo stesso tempo però si intreccia con la storia di tutti noi buonconventini (o “bocconventini”, come diciamo noi).
Prima tappa della passeggiata è al bar “Cattivi Frati”, in via Soccini (a pensarci bene, i Soccini, o Socini, erano gli antenati della mia titolare, Donatella Cinelli Colombini). Il bar è del mio amico di infanzia Andrea, che lo ha rilevato dai suoi fratelli. Lo ha chiamato così per via del detto locale “Buon convento, cattivi frati”, epiteto infelice che gli abitanti del paese si sono guadagnati settecento anni fa.