
Charles Heidsieck – Champagne Charlie un uomo da leggenda
E’ un mito dello Champagne e infatti Charles fondatore delle maison Piper Heidsieck è diventato protagonista di un libro e poi di un film

Charles Heidsieck Champagne
Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne
Figlio di un commerciante di Champagne che andava in Russia a vendere le sue bottiglie con uno stallone bianco, Charles Heidsieck nacque nel 1822 e a soli ventinove anni fondò la sua cantina Heidsieck & Co Monopole puntando su un mercato praticamente vergine: gli stati Uniti. Il giovane produttore francese va in America nel 1852 con un enorme successo e poi ritorna con azioni di comunicazione, banchetti ed eventi sempre più grandi finchè anche l’alta società di

Charles Heidsieck Champagne
New York comincia a comprare le sue bollicine. Riceve anche un soprannome Champagne Charlie tale è grande la sua popolarità. Ma nel 1861 la sua compagna e lui stesso si trovano coinvolti nella guerra civile americana. Un’avventura rocambolesca che vede Charles Heidsieck viaggiare di nascosto fra gli stati in guerra cercando di ottenere il pagamento dei suoi vini e finendo invece per venire imprigionato due volte come spia. Un disastro umano e professionale che lo porta alla bancarotta. Ma qui inizia una seconda avventura, questa volta a lieto fine. L’agente americano di Charles Heidsieck, che per primo aveva dato inizio al disastro con le sue incaute vendite, aveva un fratello che per riscattare i misfatti del congiunto, dona a Champagne Charlie dei terreni in Colorado. Ebbene si tratta degli appezzamenti su cui sorgerà la città di Denver, una delle più grandi e ricche del Nord America. Ed è proprio la vendita di queste terre che fornisce a Charles Heidsieck le risorse per tornare a Reims, riaprire la sua maison e portarla al successo.Una storia talmente straordinaria che è diventata la trama di un libro di Joseph Henriot

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e, nel 1989, è un film intitolato Champagne Charlie con una produzione franco canadese.
Dopo la morte di Charles Heidsieck, nel 1893, la cantina passa di mano in mano finchè, nel 1976 entra nel portafoglio di Rémy Cointreau e da questi, nel 2011 nel gruppo francese del lusso EPI, lo stesso che qualche mese fa ha comprato la cantina Biondi Santi a Montalcino.
Charles Heidsieck e la maison Piper possedute entrambe da EPI devono molto agli enologi superstar che si sono succeduti come direttori di cantina. Daniel Thibaut dal 1985 al 2002. A lui si deve l’introduzione del concetto della “mis en cave” e la definizione della “formula” del NV Brut Reserve che consiste nell’uso di vini di 7-8 vendemmie diverse. Fino al 2012 il winemaker è stato Régis Camus
E poi Enter Cyril Brun di formazione statunitense e con un’esperienza precedente a Château Haut-Brion e Veuve Clicquot, Brun è un custode della tradizione.

Charles Heidsieck Champagne
La qualità degli Champagne Piper – Heidsieck è molto più forte della loro commercializzazione. Infatti se la prima è universalmente riconosciuta dagli addetti ai lavori, il brand non è così noto. Ecco che Wine Searcher conclude il suo delizioso articolo su questo Champagne con la dichiarazione della Master of Wine Christine Parkinson << Charles Heidsieck is simply not as well-known as Krug or Bollinger, and yes, the Heidsieck part of the name can confuse people: it seems a bit ‘duty free’>> Charles Heidsieck semplicemente non è così famoso come Krug or Bollinger, e si, parte del nome Heidsieck può creare confusione nei consumatori a cui fa pensare un po’ al ‘duty free’.