FORCHETTA UTENSILE DIABOLICO DALLA STRANA STORIA
VI RACCONTO LA CURIOSA VICENDA DELLE FORCHETTE: BANDITE DAI CONVENTI FINO AL ‘700, SI MODIFICANO NELLA FORMA ATTUALE A 4 PUNTE PER MANGIARE GLI SPAGHETTI
di Donatella Cinelli Colombini #winedestination
Da ora in poi, ogni volta che userete la forchetta saprete che in questo umile oggetto ha una storia lunga e complicata ma è anche un vanto italiano.
ENOFICE IL NUOVO MAGAZINE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA CIRCOLI ENOGASTRONOMICI
Marco Porzio e Franco Mioni mi mandano la nuova rivista ENOFICE (FICE Federazione Italiana Circoli Enogastronomici) che fa capo alle 140 Confraternite Enogastronomiche italiane. Sodalizi di amatori e professionisti che, in certi casi, affondano le loro origini nelle corporazioni e le consorterie medioevali. << Sfogliando le pagine trovate notizie storiche, attualità e descrizioni riguardanti prodotti tipici, ricette, organizzazioni, manifestazioni e convegni>> oltre alle notizie sulle associazioni di tutta Italia. Ovviamente io ho sfogliato trovando un piccolo gioiello che vorrei condividere con voi: la storia della forchetta.
L’articolo è costruito come <<Intervista del Cavalier De Gustibus>> ed è particolarmente ameno.
DALLA LIGULA ROMANA AGLI IMBROCCATOI FINO ALLE FORCHETTE
Qui tratteggerò solo qualche dettaglio aggiungendo le notizie che io io stessa ho imparato, occupandomi di orafi senesi del Quattrocento. Spesso mi sono imbattuta in documenti relativi a “imbroccatoi”, “trincianti”, coltelli cioè posate destinate soprattutto al Palazzo Pubblico dove i governanti di Siena rimanevano praticamente chiusi per mesi nel periodo del loro mandato e quindi dovevano mangiare e davano anche banchetti.
La storia inizia con greci e romani che non conoscevano la forchetta. A tavola, a Roma, avevano una specie di stiletto abbastanza tagliente e incavato che serviva per porzionare gli alimenti, portare il cibo alla bocca e anche consumare zuppe e altri cibi liquidi, la “ligula” o “lingula”. In cucina usavano un forchettone a due punte per prendere le cose più calde che, dopo il mille si ridusse di dimensione e arrivò nelle mense con il nome di “imbroccatoio”. Pare che sia stato usato per la prima volta da Maria Argyropoula, figlia di Romano Argyros, imperatore di Bisanzio e moglie del figlio del Doge Pietro II Orseolo. Quando la principessa bizantina tirò fuori la sua forchettina d’oro per portare il cibo alla bocca, fece scandalo.
L’uso dell’utensile venne demonizzato e la Chiesa ne vietò la presenza nei conventi fino al Settecento. San Pier Damiani lo considerava un “demoniaco oggetto”. Il forchettone visibile nell’affresco di Sodoma a Monte Oliveto Maggiore (1477-1549) dove è raffigurata la mensa dei frati è infatti un utensile da cucina e non da tavola.
Tra la fine del medioevo e il Rinascimento gli imbroccatoi e i coltelli sono sempre più diffusi come arredo delle case dei ricchi borghesi e poi nelle corti. Precedentemente ogni commensale usava il coltello personale che portava appeno alla cintura, ma già nel Quattrocento arrivarono in tavola serviti di coltelli tutti uguali. In Italia l’abitudine di non toccare il cibo con le mani si diffuse prima e più ampiamente che altrove. C’è persino un curioso uso politico citato nella divertente intervista al Cavalier De Gustibus. Esso riguarda i Guelfi e i Ghibellini <<in tutto divisi dal loro secolare antagonismo. Mentre i primi posavano coltello, cucchiaio e forchetta dalla parte destra, i Ghibellini, per distinguersi, sistemavano la posateria sopra il tondo, nella parte che guarda il centro del tavolo, dove oggi usiamo porre le posate da frutta>>.
LA FORCHETTA USATA IN ITALIA FA FATICA AD ARRIVARE SULLE TAVOLE DEI SOVRANI EUROPEI
In Francia la forchetta fu importata da Caterina de Medici ( 1519 – 1589) moglie del re Enrico II. Anche in Spagna l’apparecchiatura era molto più sommaria che in Italia e l’Imperatore Carlo V (1500-1558) aveva solo una dozzina di forchette alla metà del Cinquecento.
Usare la forchetta era difficile per chi era abituato a mangiare con le mani, benché fosse ricco e persino sovrano di un intero stato. La forchetta veniva usata come civetteria e distinzione ma nessuno sentiva l’imbarazzo di avere mani sporche di unto e di sugo. Persino il Re Sole Luigi XIV venne convinto ad usare le forchette solo con il trasferimento della corte a Versailles nel 1684, perché prima le usava solo nei pranzi ufficiali. Peggio ancora in Inghilterra, dove la forchetta rimase del tutto sconosciuta fino al 1600.
Il passaggio dall’imbroccatoio a due punte alla forchetta attuale con quattro rebbi si deve al ciambellano di Re Ferdinando IV di Borbone ( 1751- 1825) che per meglio mangiare gli spaghetti inventò questo utensile nel 1700.