
GLI SVITATI
Finalmente il vino impara l’ironia e un argomento serio trattato con leggerezza 5 produttori che usano tappi a vite fondano Gli Svitati per raccontarsi

Gli Svitati simbolo
Di Donatella Cinelli Colombini
Varrebbe la pena di premiarli anche solo per il coraggio di essere usciti dagli schemi e essersi presentati con un nome divertente “Svitati” e con un’immagine capace di raccontarli: in sei su un’auto decappottabile azzurra mentre salutano e sorridono.
GLI SVITATI: 5 PRODUTTORI DEL TAPPO A VITE
Gli svitati sono Franz Haas, Graziano Prà, Jermann Pojer, Sandri e Walter Massa e uniscono le forze contro i pregiudizi, contro le verità assolute, contro i luoghi comuni, raccontando il loro modo di fare vino e di usare il tappo a vite. Una chiusura che a livello mondiale riguarda 4 bottiglie su 10, anche se in Europa continua a venire osteggiata dai tradizionalisti, per cui riguarda solo il 34% del totale (2021) e in Italia tappa una bottiglia su cinque.
PREGIUDIZI E VERITA’ DEL TAPPO STELVIN
Il primo vantaggio del tappo a vite è che elimina il rischio dell’odore di tappo e delle altre devianze aromatiche causate dal sughero. Il primo svantaggio è nel radicato collegamento fra la chiusura in sughero e il vino di qualità. Vincenzo Russo, esperto di neuromarketing, ha dimostrato che persino il rumore del cavatappi suscita aspettative e apprezzamento, con una conseguente accettazione di un prezzo più alto.
I 5 Svitati sono arrivati alla decisione di usare il tappo a vite ognuno per proprio conto, negli ultimi quarant’anni. Hanno fatto, di questa loro scelta, la bandiera di un modo di pensare alla vigna e alla cantina, libero da pregiudizi e aperto al nuovo. Questo porta i 5 Svitati a un sentiment comune: il tappo a vite consente il <<perfetto mantenimento di quelle qualità organolettiche del vino tanto ricercate e valorizzate dal lavoro in vigneto e in cantina. Grazie alle sue caratteristiche questa tipologia di tappo permette infatti una micro ossigenazione costante, preservando il vino e permettendo un’omogeneità qualitativa anche nel caso di vecchie annate, oltre ad una corretta evoluzione>>.
ANCHE GLI STUDIOSI APPROVANO IL TAPPO A VITE
Al loro fianco ci sono esperti di grande fama. Il professor Fulvio Mattivi, ricercatore della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, è un grande sostenitore del tappo a vite. Un altro “puntello” scientifico viene dell’Australian Wine Research Institute che già nel 1999 dimostrò come il vino nelle bottiglie chiuse con tappo a vite invecchia allo stesso modo del vino in bottiglie con tappo in sughero.
IL TAPPO A VITE E IL MERCATO DEL VINO
Su 18 miliardi di chiusure a vite 3 miliardi riguardano il vino. 4 bottiglie su 10 sono chiuse a vite.
Il tappo metallico in allumino è riciclabile e l’Italia è il più bravo riciclatore con il 75% di tutto l’alluminio prodotto.
GLI SVITATI STORIA DI UN GRUPPO SPONTANEO CHE FA TENDENZA
Franz Haas, Graziano Prà, Jermann, Pojer e Sandri e Walter Massa hanno fatto il loro primo evento collettivo a Brescia, nel 2021. L’anno successivo ci fu un karaoke improvvisato sui Colli di Parma e finalmente la presentazione ufficiale il 6 marzo 2023. Gli svitati sono accumunati dallo spirito vignaiolo tanto sincero quanto lungimirante.
I MOTIVI DEL SUCCESSO DEL TAPPO A VITE
I consumatori amano il tappo a vite perché è più comodo e moltissimi non sanno usare il cavatappi. I Sommelier generalmente lo amano meno perché sanno benissimo come usare il cavatappi.