
Haut Brion e nasce il marketing del vino
Vi siete chiesti quando la bottiglia di vino inizia ad avere il nome di chi la produce? Da sempre? No dal 1663 ad opera di Arnaud de Pontac di Haut Brion
Di Donatella Cinelli Colombini

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Ho visitato Haut Brion intorno al 2001 mentre frequentavo un corso all’Università di Enologia di Bordeaux, la cosa che mi colpì maggiormente furono degli splendidi tini da fermentazione a “bocca di luccio” inventati appositamente per quella cantina da Yves Glorie l’enologo scopritore dell’importanza della maturità fenolica delle uve. Insieme alla tinaia innovativa rimasi stupefatta dal tradizionalismo della bottaia dove i cantinieri lavavano le barrique con acqua fredda e le disinfettavano con uno zolfino, come nell’Ottocento, mentre noi in Italia eravamo già attrezzati con il vapore. La fama di questa cantina è monumentale e, a ogni riunione dell’Académie Internationale du Vin la bottiglia di Haut Brion portata da Jean Philippe Delmas è la prima a finire; tutti la vogliono

Andrea-Gori-su Au-.Brion
assaggiare. Nella stessa accademia ci hanno rivelato un segreto che pochi sanno: nella primissima lista dei Premier Cru Supérieur nel 1855, Haut Brion non c’era, fu aggiunto nel momento in cui fu redatto il documento ufficiale che è rimasto per sempre come quello delle eccellenze bordolesi.
Altra cosa che pochi sanno è il ruolo di Arnaud de Pontac nella creazione del marketing del vino. La storia viene raccontata da Andrea Gori in uno spassosissimo post di Intravino che vi invito a leggere e che qui, mi limito a riassumere brevemente. Era il 1663 e Armand de Pontac ricchissimo nobile francese (notate il d piccolo nel nome) era proprietario di Haut Brion e decise di commercializzare le sue bottiglie con il nome della tenuta a un prezzo superiore a quello dei vini di Bordeaux venduti dai negotian.

Haut Brion etchetta
Spedì il figlio Francois Auguste a Londra dove possedeva un albergo e vi organizzò Pontack’s Head un ristorante di lusso frequentato da banchieri, nobili e grandi personaggi della cultura come Locke, Defoe e Swift. Il suo vino cominciò a uscire dalla massa indistinta dei Claret di Bordeaux e a essere identificato con un nome e un’origine; nasceva con Haut Brion il primo cru e il primo brand del vino.
Purtroppo la famiglia de Pontac, che aveva edificato Haut Brion nel 1525, proprio per il vino di cui aveva grande cura, non ebbe sempre successi. Lo chateau fu smembrato nel XVII secolo e poi fortunatamente riunito nel 1836 grazie al banchiere parigino J.E.Larrieu. Segue un periodo buio per Bordeaux ma questo domaine è evidentemente protetto da una buona stella, ed ha un nuovo colpo di fortuna. Nel 1935 il finanziere americano Clarence Dillon viene costretto dal maltempo a un’improvvisa sosta a Haut Brion, se ne innamora, decide di compralo e viverci, riportandolo all’antico splendore. In effetti è un luogo bellissimo, poco fuori Bordeax nel distretto delle Graves e produce uno dei vini più armonici, complessi, concentrati e buoni di tutto il mondo.