I 6 ANIMALI DA VIGNA
Parto da un articolo di Lucy Shaw per The Drinks Business sui 10 animali più utilizzati nelle vigne mondiali e vi propongo i miei 6 animali per le vigne italiane
di Donatella Cinelli Colombini
Il portale inglese come sempre è una fonte di ispirazione, vi consiglio di consultarlo spesso. The Drinks Business ci propone le 10 bestie che, in qualche parte del mondo, aiutano l’uomo a mantenere le vigne in perfetto equilibrio.
In successione troviamo oche, pipistrelli, pecore babydoll, cani, maiali, cavalli e muli, api, armadilli, uccelli rapaci e polli.
Togliamo di mezzo i pipistrelli che dopo averci regalato il coronavirus mi risultano oltremodo antipatici. Mi sembra meglio non favorirne la loro proliferazione e soprattutto un’eccessiva contiguità con l’uomo.
Anche i cani non mi sembrano una buona idea. In Spagna vengono utilizzati dei terrier per dare la caccia a topi e ratti. Da noi potremmo usare dei pastori maremmani per allontanare cinghiali e caprioli. Unico problema è l’aggressività di questi cani che, senza una rete, potrebbero aggredire anche le persone. Ma una volta messa la rete è inutile prendere un cane per proteggere l’uva perché gli ungulati non potrebbero entrare.
Escludiamo i maiali. In Australia usano un cordone speronato alto per cui i piccoli maiali Kunekune non arrivano all’uva ma le razze suine italiane sarebbero perfettamente in grado di arrivare all’uva. Per quanto riguarda gli armadilli, lasciamo perdere, oltre al problema di trovarli c’è poi l’inconveniente che mangiano l’uva.
Ed ecco la mia lista di 6 animali da vigna italiana:
OCHE NEI VIGNETI
In Cile la tenuta Cono Sur ha oche e nel complesso 1.000 uccelli nei vigneti per mangiare i parassiti.
PECORE NEI VIGNETI
Ci sono vignaioli che le usano a Marlborough e nel West Sussex come tosaerba ecologici. Potrebbero essere una buona idea anche in Italia nei vigneti inerbiti delle regioni dove esiste una tradizione pastorale, penso a Abruzzo, Toscana, Lazio …. Dalle mie parti le piogge sono ormai talmente rare che l’inerbimento è molto poco utilizzato.
COLTIVARE LE VIGNE CON CAVALLI E MULI
Normalmente usati in Borgogna i cavalli e i muli da vigneto hanno grandi estimatori anche in altre zone della Francia come Michel Chapoutier e ora stanno diventando popolari anche in Italia dove produttori come Gianfranco Fino li usano per avere terreni più soffici rispetto a quelli compattati dal trattore.
API AMICHE DELLE VIGNE
Vere sentinelle ambientali, le api minacciate dalla varroa e dai pesticidi si rifugiano volentieri nei vigneti biologici. Piacciono ai vignaioli perché facilitano l’impollinazione e aumentano la biodiversità. Anche noi, alla Fattoria del Colle, ospitiamo delle arnie e in futuro porremo una particolare attenzione alle fioriture per aiutare le piccole amiche dell’uomo.
UCCELLI RAPACI NELLE VIGNE
Rapaci e uccelli notturni sono importanti per l’ecosistema e bisogna favorirne l’insediamento mettendo casine e nidi sugli alberi. La loro presenza allontana gli uccelli che divorano consistenti quantità d’uva. Noi abbiamo due falchi sempre sopra la Fattoria del Colle. A me sembrano innocui e i piccioni li guardano senza paura ma forse uccelli più piccoli come gli storni possono essere delle prede alla loro portata. Cosa diversa i falchi pellegrini addestrati che hanno artigli più lunghi e sono degli efficacissimi dissuasori per gli uccelli anche più grossi.
POLLI E VIGNETI
In Cile nella tenuta Emiliana a Casablanca, i polli nei vigneti vengono utilizzati per mangiare parassiti.
Credo che tenere delle galline fra i filari sia una buona idea se le recinzioni riescono a salvarle dalle volpi e se fanno le uova. Più problematici i loro escrementi che, se abbondanti, potrebbero costituire un concime poco adatto alle viti.